.

ESCLUSIVA MN - Favarin, lanciò Gabbia a Lucca: "Al Milan dev'essere il punto fermo. Pronto per la Nazionale"

di Gaetano Mocciaro

Matteo Gabbia è l'uomo copertina del derby. Il suo splendido colpo di testa regala al Milan una stracittadina che mancava da troppo tempo, in un periodo storico particolare e che per questo può segnare una svolta alla stagione. Si dice che manchino i giocatori che sanno cosa significhi giocare nel Milan e giocare un derby. Gabbia, prodotto del vivaio, è uno di questi. E vincere la stracittadina grazie a un figlio della "cantera" dà ancora più gusto. Come quasi tutti i giovani, anche Gabbia si è fatto le ossa altrove. A Lucca, in Serie C, ha giocato la sua prima stagione da professionista, allenatore Giancarlo Favarin. Insieme strappano una salvezza insperata, in uno scenario a dir poco complicato, con problemi societari enormi che hanno portato la squadra ad essere penalizzata da 23 punti. Proprio Favarin ci racconta, in esclusiva per MilanNews.it

Mister, che effetto le fa vedere Gabbia protagonista in Serie A, con la maglia del Milan e nel derby?
"Mi fa piacere. In Serie C è facile lanciare giocatori come Matteo. Era un giovane, parliamo del 2018 e veniva dalla Primavera del Milan. Nonostante la giovane età aveva le stimmate del giocatore vero, anche di personalità. Certo, era un ragazzino e come tutti i ragazzini gli errori ci stavano. Ma cresceva di partita in partita contribuendo a un'insperata salvezza nonostante i 23 punti di penalità che ci diedero in quella stagione".

E pensare che l'anno scorso col prestito al Villarreal sembrava che il Milan avesse fatto un'altra scelta
"Vedendo tutti i difensori che il Milan ha nel frattempo comprato non mi sembrava ci fosse tutto questo divario. Col senno di poi il prestito al Villarreal lo ha aiutato a crescere in maniera esponenziale, è diventato più forte. E partite come quella del derby ti danno consapevolezza. Ora è maturo e merita maggiori riconoscimenti, ad esempio essere preso in considerazione da Spalletti per la Nazionale. Anche perché ho visto giocatori presi in considerazione che non sono meglio di lui".

La coppia centrale di inizio stagione doveva essere Tomori-Pavlovic. Dopo ieri le gerarchie sono destinate a cambiare
"Vedendo le prestazioni non ho dubbi che il titolare debba essere lui. Gli altri finché non trovano una condizione da Milan dovrebbero alternarsi tra loro, ma per quel che mi riguarda Matteo dev'essere titolare fisso. Poi, certo, si gioca ogni tre giorni e c'è spazio per tutti. Ma dico che Matteo deve ritagliarsi un grande spazio".

Qual è per Lei il compagno di reparto ideale?
"Tomori è più veloce rispetto a Pavlovic, che ha una struttura diversa. Se devo scegliere l'inglese si integra meglio con 
Matteo".

Gabbia è uno dei pochi che sono stati mandati a farsi le ossa in C ed è effettivamente rientrato alla casa madre, per restarci
"Quando il Milan lo mandò in prestito con l'idea di farlo maturare, aveva in mente di mandarlo in Serie B. Fu decisiva la sua volontà nel giocare a Lucca. A costo di scendere in Serie C ma consapevole che avrebbe giocato con continuità. Non è da tutti, ma a conti fatti si è rivelata una grande scelta perché ha giocato un campionato intero. Decisioni così denotano quanto sia equilibrato il ragazzo".

Che aneddoto ha sul Gabbia di Lucca?
"Ciò che mi colpì è che a Lucca in ogni partita che faceva c'era un suo collaboratore he gli faceva lo scouting della partita e gli diceva cosa aveva sbagliato e dove migliorare. Poi chiedeva molto, un ragazzo umile. E mentalmente pronto, superiore alla categoria in cui si trovava".

Il cambiamento più evidente che ha notato?
"La fisicità. Ricordandolo ai tempi di Lucca devo dire che è diventato più grosso. Normale, anche per la preparazione che in A è diversa da quella in C. E poi la personalità nel giocare da dietro, è maturato tantissimo. Fa le cose giuste, non crea problemi".

Si aspettava questa escalation?
"Guardi, io ho anche allenato Guglielmo Vicario e guardando questi ragazzi ti accorgi che hanno qualcosa in più dal punto di vista della professionalità, della mentalità, dell'impegno. Sapevo che sarebbe andato lontano, poi è chiaro che è difficile prevedere dove, Milan o Sassuolo. Ma di certo me lo vedevo in Serie A".

A proposito di giocatori che ha valorizzato in C: come valuta l'avvento delle Under 23?
"Le Under 23 le vedo come una grande opportunità per i giovani, che possono migliorarsi. Mi sembra la strada giusta, anche per un motivo importante. Siamo legati sempre ai risultati, questo significa che quando sei costretto a vincere i giovani diventano un problema; quando lotti per non retrocedere i giovani diventano un problema. Allora viva le Under 23, che hanno proprio lo scopo di far maturare questi ragazzi in un contesto come quello della Serie C che è competitivo".

Si sente spesso con Gabbia?
"Non dico che ci sentiamo sempre ma ogni tanto sì, ci scambiamo sempre gli auguri".

Che idea si è fatto di questo Milan?
"Ieri è stata un'ultima spiaggia per il Milan e devo dire che Fonseca è stato bravissimo a mettere in difficoltà l'Inter. Nelle partite precedenti è mancato un po' l'equilibrio anche perché i giocatori offensivi sono molti. È normale che all'inizio ci possano essere delle difficoltà, ma la rosa del Milan è di assoluta qualità". 


Altre notizie
PUBBLICITÀ