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ESCLUSIVA MN - Evani: "Pato, bisogna andare a fondo, situazione preoccupante"

di Gaetano Mocciaro

In esclusiva per MilanNews Alberigo Evani analizza il ko di Barcellona, fra decisioni arbitrali discutibili, attacco poco incisivo e infortuni, buttando un occhio sulla volata finale per il campionato.

Alberigo Evani, a bocce ferme come valuta la prova del Milan col Barcellona?

“Credo che nelle due partite giocate il Milan non abbia per nulla sfigurato sebbene giocando contro la squadra migliore al mondo, per cui nonostante l’eliminazione non c’è nulla di cui vergognarsi. L’importante è aver fatto una buona figura, gli episodi non sono stati a favore, soprattutto nell’episodio del secondo rigore ma se guardiamo bene tutto sommato per quello che si è visto sul rettangolo di gioco il Barcellona ha meritato la qualificazione”.

C’è qualcosa che si sente di rimproverare ai rossoneri per quello che si è visto ieri?

“C’è poco da rimproverare, contro il Barcellona è impossibile tenere il pallino del gioco perché la partita la conducono loro. In più il Milan aveva delle assenze importanti. Magari poteva fare qualcosa di più in fase offensiva ma in ogni caso ha tenuto botta al Barcellona e anche se gli ha permesso di andare al tito non ha rischiato tantissimo”.

A proposito della fase offensiva, c’erano molte aspettative su Zlatan Ibrahimovic. Come giudica la prova dello svedese?

“È evidente che quello che riesce a fare in campionato, dove fa la differenza e le partite le vince da solo segnando o facendo segnare, in Europa riesce meno. Non so se l’atteggiamento di tutta la squadra che lo penalizza o è lui che sente eccessivamente il peso di queste partite”.

Con l’eliminazione dalla Champions rimane il campionato. Che finale di stagione vedremo?

“C’è da vedersela con la Juve che attraversa buon momento di forma e morale e di morale, ma il Milan intanto è in vantaggio di 2 punti e non è poco. Ora deve cercare di recuperare più giocatori possibile e concentrarsi sull’obiettivo, che difficilmente sfugge quando il Milan decide di raggiungerlo”.

Capitolo infortuni: colpa di San Siro, delle troppe partite, della sfortuna o cosa?

“Può essere tutto. Certamente gli impegni sono tanti. Si parte con pochi allenamenti sulle gambe e si va in tournée. Poi fra campionato, coppa Italia e Champions è normale che ci siano gli infortuni. Certamente bisogna analizzare qualcosa in più, perché effettivamente cominciano a essere tanti”.

E su Pato? La situazione si fa preoccupante per l’incredibile frequenza di infortuni

“Bisogna capire come mai questo ragazzo tutto l’anno ha ricadute continue e muscolari. C’è da andare a fondo. Non credo sia un fattore di allenamento o come qualcuno può pensare di vita poco salutare. È chiaro che essendo un giocatore esplosivo è più soggetto a questi infortuni di uno resistente e poco veloce. Però qualcosa che non va c’è e bisogna seguire la situazione con attenzione”.


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