ESCLUSIVA MN - Eranio: "Lopetegui? Mi auguro il Milan ci ripensi. Ci sono tre profili dimenticati..."
Pur con quattro partite ancora da giocare la stagione del Milan è virtualmente chiusa. Il pari della Roma contro il Napoli ha permesso ai rossoneri di staccare il biglietto per la prossima Champions League. Inevitabile che tenga banco la costruzione della squadra per la prossima stagione. Partendo dalla scelta dell'allenatore. Ai microfoni di MilanNews.it, Stefano Eranio ci dà il suo punto di vista:
Stefano Eranio, tiene banco la questione allenatore del Milan. Lopetegui è il favorito
"Mi auguro che il Milan possa ripensare alla scelta, che è importante. specie dopo un anno in cui hanno martellato Pioli. Piuttosto che prendere Lopetegui, con tutto il rispetto, andrei su altri profili che magari conoscono bene l'ambiente Milan".
Quali nomi suggerisce?
"Non capisco perché non si facciano mai i nomi dei Donadoni, degli Evani, dei Rijkaard. Tutti spariti dalla circolazione. Eppure sono allenatori coi fiocchi e almeno alla pari, se non meglio, di Lopetegui. Sono voluti bene, hanno radici rossonere. E sarebbero tutelati dalla tifoseria. Perché prendere una persona che non conosce nel modo più assoluto l'ambiente? Potrei capire se la scelta fosse verso Jurgen Klopp che è un allenatore di livello mondiale e una grandissima persona. Altrimenti non ne vedo il senso".
I tifosi chiedono a gran voce il nome di Antonio Conte
"Conte è un amico e non posso che parlare bene di tutti gli amici che fanno il mio stesso lavoro. Conosco Antonio, è capace e una brava persona. Farebbe grandi cose. Ma anche Thiago Motta sarebbe una scelta azzeccata. Questi profili sì che possono fare il bene del Milan. Ma come ho detto, anche se hanno avuto poca risonanza, i nomi che ho fatto di Donadoni, Evani e Rijkaard possono far bene".
Il ciclo di Stefano Pioli intanto volge al termine...
"Il problema è che il lavoro fatto si dimentica sempre troppo in fretta. Emerge sempre l'ultima partita a cancellare il resto, i traguardi che hai ottenuto ormai sono ottenuti quindi hai fatto il tuo dovere. Il calcio sta diventando sempre più strano. La meritocrazia non esiste".
Come valuta il lavoro di Pioli in questi cinque anni?
"Il mio giudizio è ottimo, anche quest'anno pur essendo martoriato dagli infortuni in momenti importanti della stagione la squadra è sempre stata competitiva. Io dico che il pregio migliore dell'allenatore dev'essere la fortuna. A mio avviso il voto è almeno un 8".
Ha fatto riferimento a un calcio sempre più strano e a un'assenza di meritocrazia. In cosa sta fallendo il sistema calcio?
"Sono schifato dall'ambiente che ci circonda, non c'è la valorizzazione di un giovane. Sento di Camarda che vuole due milioni per iniziare a giocare a calcio. Ma com'è possibile? O, meglio, una risposta ce l'ho..."
Ossia?
"È tutto in mano agli agenti, loro hanno in mano tutto il mondo del calcio e questo è un male. Lo dico andando controcorrente, sapendo che non potrò trovare squadra e allenare".
Come intervenire?
"Bisogna resettare tutto, pianificare con persone capaci. E in tanti, per non dire troppi, non sono capaci ma hanno l'opportunità di allenare in determinati ambienti pur non sapendo se la palla è rotonda o quadrata, con buona pace di chi è veramente bravo che deve sperare che la fortuna giri in suo favore: De Rossi, ad esempio, se non avesse avuto un colpo di fortuna trovando in quel momento la panchina della Roma non avrebbe potuto neanche dimostrare le proprie capacità".