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ESCLUSIVA MN - Donato (Premium): "Il progetto giovani è partito da Berlusconi. Suso è la rivelazione, ma il merito è tutto di Montella"

di Massimo Canta

La Redazione di Milannews.it ha raggiunto Dario Donato, giornalista di Premium Sport.  Con lui abbiamo parlato dell'avvicinamento al 'Closing', delle strategie del mercato di gennaio, del 'progetto giovani', di Montella, di traguardi...

Le ultime dichiarazioni di Galliani fanno ormai realizzare ai tifosi l'avvicinarsi del 'closing' e il passaggio societario ai nuovi investitori cinesi. Che sensazioni hai?

"I tifosi del Milan ormai da oltre un anno e mezzo aspettano con curiosità di conoscere il destino societario e ora sembra una buona cosa per tutti, quello che sembra stia per succedere, soprattutto  dopo le incertezze vissute al tempo della trattativa con Mr Bee".

La chiusura dell'operazione a dicembre darà la possibilità di intervenire sul mercato di gennaio prossimo o non ce ne sarà il tempo?

"Le notizie che abbiamo sono quelle che annunciano la possibilità di avere molte risorse economiche per quella data. Del resto, il presidente Berlusconi quando ha accettato con dolore la decisione di cedere il Milan, si è premurato di avere la  certezza che i nuovi proprietari intraprendessero un percorso di crescita e di investimenti. Voglio ricordare, che Berlusconi lo scorso anno mise a disposizione circa cento milioni di euro per il mercato estivo: ma non si tratta solo di spendere, importa fare quadrare anche la gestione organizzativa e manageriale societaria".

Il Milan nell'ultima convocazione della Nazionale di Ventura fornisce sei giocatori, per lo più giovani. Si tratta, a tuo giudizio, della realizzazione del progetto 'italiano' auspicato dal Presidente, oppure Montella non poteva che adattarsi a questo?

"I fatti dicono che il 'progetto giovani' è partito prima che arrivasse Montella. Il nuovo tecnico è stato bravo a sfruttare quelli che aveva e a far emergere giocatori come Suso e Locatelli. Berlusconi ha creduto in questo lavoro, ma attenzione: non si tratta solo di giovani 'a costo zero', perché Romagnoli è stato un investimento, giovane, ma il Milan lo ha pagato, anche molto.

E Montella, cosa ci ha messo di suo?

"Ci ha messo senz'altro l'armonia nel gruppo, l'empatia, il 'mood' che ha saputo creare e che traspare da chi osserva dall'esterno. L'ambiente giovane ha fatto anche molto e penso anche l'allontanamento di alcuni elementi in estate. Montella ha fatto delle scelte che lo stanno al momento ripagando e ha dato un'identità di gioco a questa squadra. Forse lo scorso anno i giocatori erano più coinvolti dalla grinta di Mihajlovic che dal seguire dettami  tecnici e tattici. Ciò non toglie che il tecnico serbo sia un allenatore capace, come i fatti stanno dimostrando ".

Chi è, Dario, il giocatore che ti ha più impressionato o sorpreso in questa parte di campionato?

Se Bonaventura è stato la conferma, a parte l'inizio di stagione, trovo invece che la vera rivelazione sia Suso. Lo spagnolo è la scommessa di Montella che lo fortemente voluto negandone la cessione o il prestito. Certo non farà i goal di Niang, però nell'economia del gioco e della partecipazione all'azione è un giocatore ritrovato, anzi 'trovato' a tutti gli effetti ".

La classifica in questo momento, a detta di molti, gratifica eccessivamente il Milan. Ma dove pensi potrà arrivare, a fine torneo?

"Penso che per mantenersi in quelle posizioni di classifica il Milan dovrà intervenire a gennaio con qualche elemento cardine, per consentire un ampliamento della rosa, che supporti l'affidabilità e l'euforia che comunque già contraddistingue la formazione di Montella. Sarà dura arrivare in zona Champions, ma se dovesse accadere, sarebbe come vincerla".


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