ESCLUSIVA MN - Dolcetti: "Contenti che Pato sia con noi. De Sciglio ed El Shaarawy esempi di come i talenti ci siano anche in Italia"
Seconda pausa del campionato Primavera e prima occasione per fare il punto della situazione sulla squadra e sul momento con Aldo Dolcetti. L’allenatore rossonero, che abbiamo incontrato a Milanello, ha parlato di tutto spaziando dalla situazione attuale della sua squadra passando per l’amichevole, importante, di domani contro la Pro Vercelli che vedrà anche la presenza di Alexandre Pato che sarà in campo per riprendere il ritmo partita dopo 45 giorni di stop.
Mister, partiamo dalla presenza di Pato contro la Pro Vercelli. La sinergia con la prima squadra continua.
“Si, direi proprio di si. C’è sempre un grande interscambio di idee con lo staff della prima squadra e noi siamo a disposizione di quei giocatori che hanno bisogno di giocare, per ritrovare il ritmo partita. Settimana scorsa è venuto con noi Gabriel che si è calato molto bene nel nostro gruppo e ci ha dato una mano a vincere contro il Brescia. Adesso tocca a Pato la cui presenza è stata concordata con Allegri prima che partissero per la Russia. Lo metteremo nelle giuste condizioni e, allo stesso tempo, spero che i miei ragazzi traggano qualcosa dal giocare con lui”.
Come valuta questa primissima fase di stagione?
“Di certo abbiamo una strada più difficile rispetto all’anno scorso. L’età media si è molto abbassata rispetto alla passata stagione dove già c’erano ragazzi di un certo spessore, già più uomini rispetto a questo gruppo. Comunque stiamo crescendo, partita dopo partita. Abbiamo avuto un inizio altalenante ma poi ci siamo ripresi. Il mio obiettivo è quello di fornire giocatori alla prima squadra ma anche di vincere attraverso la prestazione”.
Il gruppo, dunque, sta crescendo.
“Ho a disposizione un bel gruppo, giovane, che ha ampi margini di miglioramento. Non voglio fare dei nomi specifici ma credo che alcuni elementi abbiano le potenzialità e le doti per poter fare qualcosa d’importante in futuro. E io insieme al mio staff lavoriamo duro per questo anche perché questi sono ragazzi di una generazione tutta moderna, basata sull’immagine patinata e sull’avere tutto e subito. Noi dobbiamo fargli capire sul campo e anche fuori, che non è così. Diciamo che gli dobbiamo rendere la vita difficile per fargli assaporare le conquiste”.
Quanto potrebbe rendere questa squadra in un campionato semi-professionistico o professionistico?
“Potrebbe rendere tanto. La mia idea è quella di creare delle seconde squadre che possano giocare in questi campionati veri, con gente d’esperienza. Le rose dovrebbero essere composte dai migliori talenti del settore giovanile e da alcuni giocatori Under 23 che non trovano spazio o da quelli che hanno bisogno di rientrare dopo un infortunio. Così si valorizzerebbe il lavoro fatto dal settore giovanile”.
C’è la pausa ma domani c’è una partita vera.
“L’ho voluta io perché ci serve a mantenere alto il ritmo partita contro un avversario di pari categoria anche in vista della ripresa del campionato contro l’Atalanta”.
De Sciglio ed El Shaarawy sono l’esempio di come lavorando sui settori giovanili, i talenti vengano fuori.
“Esattamente. Per il periodo in cui siamo adesso, lavorare sui settori giovanili è importantissimo. Credo che le società italiane lo abbiano capito e credo anche che è meglio dare spazio a un giovane italiano o che viene dal proprio vivaio anziché spendere grosse cifre per prospetti che non mantengono le aspettative. Il Milan, in quest’ottica, si sta muovendo molto bene e mi piace far parte di questo progetto”.
Per la crescita del gruppo è importante anche capire dove si sbaglia. Lei è un grande studioso degli allenamenti e delle partite. Quanto serve ai ragazzi rivedersi in tv per migliorare?
“Hai toccato un punto fondamentale. E’ importantissimo rivedere e rivedersi, sia in allenamento che in partita. Noi filmiamo e registriamo tutto ed è altrettanto importante l’analisi sia degli allenamenti che delle partite per capire dove si deve migliorare”.