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ESCLUSIVA MN - De Zerbi: "A Catania sarà sfida decisiva. Milan, mi hai fatto uomo. Rimane solo un rammarico"

di Gaetano Mocciaro

Il doppio ex di Catania e Milan Roberto De Zerbi ci introduce alla sfida odierna del Massimino, facendo anche un tuffo nel passato ricordando la trafila rossonera, l'esperienza etnea e la sua avventura in Champions col Cluj. In esclusiva per MilanNews.

Roberto De Zerbi, come sta andando la tua esperienza in Romania?

“Ho il contratto in scadenza quest’estate e una volta scaduto tornerò in Italia. Ci sono state in gennaio due Società di Serie B che mi hanno voluto ma alla fine non se ne è fatto nulla. Sia chiaro, sono riconoscente al Cluj, che mi ha permesso di giocare in Champions League e dove sono stato bene. Purtroppo a inizio anno ho avuto qualche problema fisico, poi una volta ristabilito i problemi sono diventati extracalcistici, contrattuali. Tornerò, pertanto, in Italia a fine stagione”.

Com’è il livello calcistico in Romania?

“Difficile collocarlo, può essere bassa Serie A come alta Serie B, dipende anche dalle squadre. È un campionato più tecnico e fisico della Serie B, ma meno veloce. Poi ci sono squadre che hanno messo in difficoltà le italiane: penso al Vaslui che ha costretto a due pareggi la Lazio o allo Steaua che l’anno scorso quasi non eliminava il Napoli”.

Oggi pomeriggio c’è Catania-Milan. Domanda a bruciapelo: per chi tiferai?

“Difficile dare una risposta perché nel Milan sono nato e cresciuto calcisticamente, mentre a Catania sebbene abbia passato solo un anno sono stato bellissimo, ho vissuto una stagione da protagonista conquistando la Serie A al termine di una bellissima cavalcata. Escluso il Brescia che è la mia squadra del cuore, quando si affrontano le squadre nelle quali ho giocato mi auspico un pareggio”.

Parliamo della tua esperienza al Milan, che ricordi hai?

“Al Milan sono riconoscente al 100% perché innanzitutto mi hanno permesso di studiare ed era la cosa a cui tenevo di più. Poi mi hanno preso che ero un bambino e mi hanno fatto diventare un uomo. Ho ricordi bellissimi e una persona a cui sono legato in modo particolare: Bepi Clozza. Con la Prima squadra ho fatto tre panchine in Coppa Italia e delle amichevoli con Zaccheroni segnando anche un gol. Il mio rammarico è quello di non essere riuscito a esordire in partite ufficiali, a maggior ragione perché sembrava dovessi farlo. Era la stagione 1996/97, quella della staffetta Sacchi-Tabarez. Dovevo giocare l’ultima partita col Cagliari, poi emersero dei problemi contrattuali legati a una clausola col mio vecchio club, il Lumezzane, e non giocai più. Rimane per me un grande rammarico perché avendo fatto il settore giovanile sarebbe stato un sogno riuscire ad arrivare al traguardo di esordire a San Siro”.

Che ricordi hai del tuo anno a Catania?

“Esperienza bellissima, città bellissima e posto meraviglioso. Arrivai per volere di Pasquale Marino che è calcisticamente parlando mio padre, avendomi allenato a Foggia e Arezzo. Purtroppo abbiamo avuto una litigata e questa cosa me la sono portata tutto l’anno e a fine stagione sono andato via, al Napoli. Mi spiacque perché avevo fatto 7 gol, tanti assist e contribuito a una storica promozione. La gente mi voleva bene, ma alla fine non ho rimpianti, perché sono finito in una piazza prestigiosa come quella di Napoli. Magari sbagliai i tempi, potevo essere titolare in A con i rossoazzurri ma sono cose che nella vita non puoi mai sapere”.

Passando all’attualità che partita ti aspetti?

“Sarà una partita decisiva per il Milan perché c’è il forte rischio che lasci punti al Massimino. Il Catania è salvo e viene da un momento strepitoso, giocherà in casa e il pubblico etneo ti trascina in un modo incredibile. Poi la squadra di Montella ha giocatori veloci e di qualità, non ha niente da perdere e la partita col Napoli è stata l’ennesima dimostrazione che come squadra non molla mai e che trova sempre le risorse per reagire”.

Potrebbe il Milan rischiare il primato?

“Alla fine dei conti resta favorito, perché più forte della Juventus. Il Milan ha giocatori più abituati a vincere, anche se la Juve gioca bene”.

Come vedi il cammino dei rossoneri in Champions?

“Sarà dura a Barcellona per i motivi che tutti sappiamo. Però non sono in molti a sottolineare il fatto che i catalani oltre alle doti tecniche e al possesso palla sono fenomenali nel gioco senza palla. Bisognerà prendere soprattutto le contromisure su quest’aspetto”.

In Champions hai affrontato il Bayern. Come vedi i bavaresi in questa coppa?

“Avversario fortissimo, mi ha molto impressionato. Sono da tenere assolutamente in considerazione per la vittoria finale, soprattutto perché sono motivati dal fatto che l’ultimo atto del torneo sarà all’Allianz Arena. Possiamo dire che la semifinale sarà Bayern-Real Madrid e fossi nei panni degli spagnoli mi preoccuperei non poco, perché vedo i tedeschi affamati”.

 

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