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ESCLUSIVA MN - Damiani: "Vi presento Traoré. Sarà la rivelazione ma non paragonatelo a van Bommel"

di Gaetano Mocciaro

Oscar Damiani, consulente nell'operazione che ha portato Bakaye Traoré al Milan, ci presenta il centrocampista maliano, da pochi giorni a tutti gli effetti un giocatore rossonero. In esclusiva per MilanNews.

Oscar Damiani, presentiamo Bakaye Traoré. Che giocatore è?

“Innanzitutto parliamo di un ottimo calciatore. Un centrocampista completo, di stazza, moderno, che sa fare le due fasi, quindi sia difesa che attacco. L’anno scorso ha segnato 6 reti, segno che sa inserirsi molto bene e ha un buon senso del gol. Ritengo che abbia caratteristiche ideali per il gioco di Allegri, tecnico capace di valorizzare giocatori con queste qualità, basti vedere quello che è successo con Nocerino. Secondo me sarà una rivelazione e per giunta dal costo basso, visto che è stato preso a parametro zero. Chiaro che adesso si dovrà affrontare col campionato italiano che è diverso da quello francese, ma in Coppa d’Africa col Mali si è messo in luce come uno dei migliori giocatori della sua nazionale”.

Molti lo hanno presentato come sostituto di Mark van Bommel

“Non sono d’accordo, perché Traoré è un centrocampista più di fianco, una mezzala. Sul piano tattico può essere più un numero 8. Si inserisce bene, segna di piede e di testa ed è un peccato limitarlo mettendolo davanti alla difesa”.

Come si è ritrovato un giocatore simile a finire a parametro zero?

“È stata una scelta del giocatore. Voleva andare via dal Nancy e quando gli hanno proposto il rinnovo ha rifiutato. Una scelta fatta già un paio d’anni fa. Notare come, sebbene non avesse accettato il rinnovo di contratto, il giocatore fosse sempre titolare nella sua squadra perché era ritenuto indispensabile. D’altronde il suo contributo è stato preziosissimo per la salvezza del Nancy dove, tra l’altro, ha fatto anche più gol persino degli attaccanti in rosa”.

Per arrivare a prendere una decisione così ferma, ossia del voler svincolarsi prendendosi i rischi del caso, significa che già da tempo c’erano club prestigiosi su di lui

“Confermo, non c’era solo il Milan ma anche altre squadre italiane e francesi”.

Quali?

“Della Ligue 1 c’erano Lille, Marsiglia e Bordeaux".

E delle italiane?

“Preferisco non dire quali. Non erano comunque squadre di primissima fascia”.

Il giocatore arriva a 27 anni in una grande squadra. Esplosione tardiva o giusto percorso?

“Vero, è esploso tardi,  può capitare nella carriera di un giocatore. Però ha fatto ottimi campionati e ora è nel pieno della sua maturità, quindi nel momento ideale per andare all’estero. Meglio ora che si è pronti che magari a 20 anni che rischi di bruciarti”.


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