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ESCLUSIVA MN - Casotti: "Più della cessione di Thiago preoccupa il pronto arrivo di un sostituto. E se chiedono a Nesta di tornare..."

di Gaetano Mocciaro

Federico Casotti, giornalista di Sportitalia e voce della Ligue 1, commenta la trattativa Thiago Silva-Paris-Saint Germain. Attento conoscitore delle vicende del club parigino e autore dell'ebook: "Parigi non è stata fatta in un giorno - La stagione del PSG: come spendere 100 milioni in un anno, non vincere nulla ed essere (tutto sommato) contenti", Casotti ci spiega le conseguenze che arriverebbero nelle due piazze qualora la trattativa andasse in porto e le prospettive del calcio francese dopo l'arrivo di sceicchi e magnati a capo del PSG e del Monaco. In esclusiva per Milannews.

Federico Casotti, ti aspettavi Thiago Silva al Paris Saint-Germain?

“Non ci credo finché non lo vedo. Qualora andasse davvero in porto, sarebbe un passaggio epocale per due motivi: il Paris Saint-Germain con questo ingaggio inizia a prendere i campioni pagandoli da campioni, mentre prima prendeva potenziali campioni pagandoli da campioni, come ad esempio Pastore. Chiaro, ora conquistato l’accesso alla Champions League il club ha più appeal e ora è pronto a consolidarsi. In chiave Milan invece non mi preoccuperebbe tanto la cessione in sé quanto il modo in cui verrebbero reinvestiti i soldi incassati, che servirebbero sicuramente a tamponare il buco nel bilancio; perchè se anziché usarne una parte per nuovi giocatori pensi di richiamare Nesta... allora significa che la grandeur è davvero finita”.

Che scenario ti immagini a questo punto?

“Sempre qualora dovesse andare in porto la trattativa... è possibile che questo sia il preludio a un disimpegno societario o che la proprietà stessa stia operando queste manovre proprio per consegnare ad eventuali futuri acquirenti un club finanziariamente sano. Non dimentichiamo che anche Ibrahimovic potrebbe andar via. Ma in quel caso valorizzeresti il resto dell’attacco con Pato, Robinho, Cassano ed El Shaarawy e magari puoi lanciare un giovane come Ganz o Comi, anche se fra i due sceglierei il primo”.

Pensi che almeno un nome importante per calmare le acque possa arrivare?

“L'eventuale cessione di Thiago non è un segnale di potenziamento e soprattutto non si è nemmeno parlato di un suo sostituto. Dando per assodato che la trattativa che porterà il brasiliano a Parigi sia nata da tempo e fatta sottotraccia, mi aspettavo quanto meno che altrettanto sottotraccia si operasse per prendere almeno un degno rimpiazzo. Anche perché ora tutti sanno che con la cessione di Thiago Silva il Milan incasserebbe 50 milioni e giocoforza qualsiasi club alzerà di molto il prezzo per ogni giocatore richiesto dai rossoneri, consapevoli del loro tesoretto”. 

Pensi che il campionato francese possa superare quello italiano? Oltre al Paris Saint-Germain anche il Monaco è destinato a un futuro luminoso, dopo essere stato acquistato da un magnate russo

“Non ne sarei così sicuro. Tra le big il Marsiglia nonostante abbia una proprietà ricchissima essa ha stretto i cordoni della borsa. Il Lione, a parte la follia di un paio d’anni fa per Gourcuff non ha mai fatto il passo più lungo della gamba, e per ciò che riguarda le altre squadre la gestione è stata quasi sempre di tipo "aziendale": si reinveste solo ciò che si incassa, senza follie. E poi, i casi di Parigi e Monaco sono destinati a rimanere isolati in Francia poiché le altre squadre che rappresentano altre città non possono esercitare il fascino di Parigi o Montecarlo, quindi non ci sarà nessun emiro o magnate interessato a investire. Tradizionalmente il calcio francese alterna grandi cicli (St. Etienne negli anni'70, l'Olympique Marsiglia di Tapie, il Lione dei 7 titoli) a periodi di incredibile equilibrio, come gli ultimi cinque campionati ad esempio. In Francia per il momento dicono "Il PSG non ha ancora vinto nulla: aspettiamo 3-4 anni, poi qualora facesse il vuoto ci porremo il problema". E riguardo un eventuale sorpasso all’Italia io mi preoccuperei più delle squadre portoghesi, che a differenza delle squadre francesi, così come quelle italiane, non snobbano affatto l’Europa League e questo dà loro modo di guadagnare tanti punti per il ranking Uefa”.


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