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ESCLUSIVA MN - Braglia: "Ho fiducia in Fonseca, un po' meno nella società. Torriani? Sarei felice se facesse il vice Maignan"

di Lorenzo De Angelis
Fonte: Lorenzo De Angelis

Dalla più che soddisfacente prima tournée rossonera di Paulo Fonseca al calciomercato, passando per l'exploit di Lorenzo Torriani e gli altri tempi d'attualità in casa Milan. A parlare in esclusiva di tutto questo ai microfoni di MilanNews.it Simone Braglia, ex portiere che ha vestito la maglia del Diavolo nella stagione 1997-98. Queste le sue dichiarazioni:

Tournée soddisfacente: quali sono le sue prime impressioni di Fonseca da allenatore del Milan?
"A me questo nuovo sistema che tenta l'allenatore di dover dare alla squadra mi lascia, da tifoso, abbastanza positivo su quello che può essere il discorso della squadra, l'evoluzione della squadra. Quello che non capisco è fino a dove a livello dirigenziale si vuole arrivare per costruire una squadra che rispetti il nome del blasone". 

Ed allora cosa manca a questo Milan per essere completo?
"Da quello che si evince, perché i tasselli per poter rinforzare la squadra dipendono dai risultati pregressi. Cioè, iniziamo da quel che può essere: Maignan e Theo Hernandez, al di là del dire e non dire, restano? Cioè vengono confermati con i discorsi dei rinnovi dei contratti? Perché la volontà dei giocatori non parrebbe dover essere quella, almeno da quello che si è letto sui giornali, comunque bisogna sempre interpellare quelli che sono i giocatori ed i loro compratori, perché poi comunque il primo tassello è quello, confermare i giocatori che hanno espresso efficienza. Poi per quello che l'anno scorso si è fatto vedere, ci vuole, comunque sia, una delle cose che si è evidenziato sono i gol subiti, che non tutti implicabili alla difesa. Anche perché quando si è vinto lo Scudetto lo si è vinto grazie all'apporto, al sostegno, di due giocatori, chiamasi Tonali e Kessié, che a livello di interdizioni riuscivano a dare quell'equilibrio che l'anno scorso non c'è stato". 

Quindi secondo lei serve il famosissimo centrocampista
"Al momento io non vedo altri centrocampisti che possono svolgere il ruolo che avevano svolto Kessié e Tonali, cioè di interditori. Per il momento anche lì, sì, Bennacer, però è uno, poi? Il Milan deve comunque sempre partire da quei presupposti che sono stati del pregresso e che sono stati degli elementi identificativi di quello che era un equilibrio di squadra. Poi per me l'allenatore è all'altezza, poi servono i giocatori". 

Fofana sempre più lontano. Quale "strategia" condivide, quella del Milan o quella del Monaco?
"Qui c'è da spendere comunque una lancia a favore della società, perché ci vuole comunque un equilibrio, perché non è che arriva il procuratore, o chiunque arrivi, e ci si sottomette alle loro richieste. Io dico che vuole sempre un certo equilibrio, perché quello che fa la differenza è anche il discorso legato a quello che è un equilibrio di bilancio per una società prestigiosa come quella del Milan. Qui c'è da dire che la società, sotto questo punto di vista, del merchandising, della programmazione e quant'altro, è sicuramente all'altezza, dall'altro lato non c'è, secondo me, l'esatta identificazione del valore sportivo degli acquisti che devono andare poi a prendere. Tutto qui, secondo me. E poi bisogna vedere se alla società interessa l'aspetto sportivo, perché essendo una società straniera, bisogna vedere se gli interessa tornare ai fasti che furono o c'è una maggior concentrazione su quello che può essere un discorso legato ai numeri, ai numeri di bilancio, che sono comunque importanti per far continuare il prestigioso di una società come quella del Milan. Ci vuole un equilibrio su tutto, ma al momento mi sembra ci sia uno sbilanciamento su una parte in particolare che non è quella sportiva. Quindi può essere una priorità, ma ci vuole anche il fatto di sostenere una piazza prestigiosa che si chiama Milan". 

Lorenzo Torriani: lo promuoverebbe a secondo portiere invece di intervenire sul mercato?
"Questa domanda mi fa sorridere. Sa perché? Perché è una domanda che ci poniamo noi in Italia, all'estero non succede questo discorso. Anche perché, ed i milanisti possono ricordarselo bene, un certo Sinisa Mihajlovic lanciò Donnarumma appena 16enne. Quindi se c'è il valore di un ragazzo, non vedo perché non si debba tenerlo in considerazione, sentendo il parere, come giustamente ha detto, dell'allenatore che ha la responsabilità della squadra. Se da fiducia all'allenatore, per me vale la pena tenere e valorizzare quello che si ha. Non vedo perché si debba andare a prendere, e spendere altri soldi, in un ruolo che esprime già il valore, in sé e per sé, l'affidabilità che può dare un portiere. Intanto se sbaglia un giovane può sbagliare anche un vecchio, non è che cambia l'idea, però ho, se facciamo un discorso economico, un valore che posso rivalutare in maniera più esponenziale rispetto ad un altro giocatore che vado a prendere".  

Qualora il Milan dovesse andare a chiudere per tutti i suoi obiettivi, il gap con l'Inter sarebbe ridotto?
"Io glielo auguro, anche perché i giocatori che il Milan sta seguendo sono comunque giocatori che dovranno poi integrarsi all'interno del gruppo. Ripeto, io mi fido dell'allenatore, e secondo me l'allenatore ha un compito arduo ma stimolante allo stesso tempo. Dire di colmare il gap con l'Inter secondo me no. IN questo momento secondo me nessuna squadra può colmare il gap con l'Inter, secondo me dipende sempre poi dall'Inter, per l'amor del cielo. Ma secondo me i nerazzurri sono al di sopra di tutte le squadre, e c'è forse, forse, una sola squadra al momento che può ambire a insidiare l'Inter, ed è l'Atalanta, nonostante l'infortunio di Scamacca. L'Atalanta è l'esempio da seguire, perché Gasperini, come ha detto il responsabile del settore giovanile dei bergamaschi Roberto Samaden in una recente intervista che ho letto, si ferma a vedere i giovani perché, comunque, i giovani devono essere valorizzati, e la Dea lo fa. Io sarei contento se Fonseca, ma penso che il carattere ce l'abbia, non prendessero nessun portiere e lanciasse Torriani come ruolo di vice".

Lo stesso discorso lo farebbe anche con Camarda come vice Morata piuttosto che andare a prendere Abraham?
"Camarda, se gestito nella giusta gestione e con la giusta accuratezza, dal punto di vista gestionale può comunque essere un giocatore che potrebbe essere importante nel corso del tempo. Non è che possiamo pretendere subito dai giovani che risolvano i problemi dell'una o dell'altra squadra. I vari Yamal sono cresciuti nel tempo, Nico Williams è cresciuto nel tempo. Ha fatto le sue esperienze, ha giocato in una squadra di livello internazionale ed è esploso in questo Europeo". 

Abraham invece come lo valut?
"Lo valuto un ottimo giocatore. Ripeto, io ho fiducia in Fonseca, quindi nonostante lo scetticismo che aleggia attorno al suo nome, io però nella personalità e in quello che Fonseca esprime e quant'altro, nella dedizione al lavoro, nel suo lavoro, ho estrema fiducia in lui, meno nella società da un punto di vista di progettazione, soprattutto sportiva". 


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