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ESCLUSIVA MN - Binda: "Il Milan non è morto. Allegri dovrà trasmettere la giusta mentalità al gruppo"

di Vincenzo Vasta

Il Milan arriva dalla seconda sconfitta del suo campionato con le ossa rotte. Tanti i problemi da affrontare per il gruppo rossonero e tante le critiche piovute addosso soprattutto ad Allegri. Su questo e molto altro, abbiamo chiesto un parere a Nicola Binda, una delle firme più importanti della Gazzetta dello Sport.

Il Milan vive un momento difficilissimo. Quali sono le cause di questa involuzione?
"Sicuramente i rossoneri avevano messo in conto un ridimensionamento visto il mercato fatto, ma magari non si aspettavano questo flop già all’inizio con due sconfitte in casa".

Secondo te, questo Milan ha la forza per puntare ai vertici del nostro campionato?

“Prima di dire che il Milan sia morto ci andrei cauto. La strategia della società di non fare polemiche e di cercare serenità mi sembra quella giusta. E’ il momento di riattaccare i cocci e poi penso ci sarà una ripresa. Al momento però i rossoneri penso siano un gradino sotto a Juve, Napoli e anche Inter”.

Al centro delle polemiche è, come spesso accade, l’allenatore. Quali colpe ha Allegri?
“Io credo che le sue colpe siano limitate al fatto di non aver trovato le giuste motivazioni e la mentalità del vero Milan. Con i senatori, questo compito era demandato a loro ma ora dovrà farlo lui. A livello tattico, non mi sento di dover dare dei giudizi ma è chiaro che abbia in mano un centrocampo senza tante idee, frutto delle scelte di mercato”.

Si parla tanto anche del suo rapporto con Galliani. Che ne pensi?
“Credo che la società, insieme al tecnico hanno fatto delle valutazioni chiare in sede di mercato. Il contratto di Allegri è stato rinnovato per altri due anni e al contempo ci sono state le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva, quindi credo che lui non rischi nulla a meno di clamorosi tonfi. Penso però che alla fine di questa stagione ci possa essere una svolta epocale al Milan, dalla proprietà alla dirigenza”.

Tra i calciatori nel “mirino” anche Kevin Prince Boateng, che dovrebbe essere l’uomo in più di questo Milan, invece per molti può essere anche un “peso” a livello tattico...
“Prima c’erano degli altri giocatori che si prendevano la squadra sulle spalle, ora dovrebbe toccare a lui. Forse il giocatore soffre questo peso. A livello tattico credo che non si possa discutere Allegri, uno dei più bravi”.

In chiusura, domani torna la Champions League. Dove può arrivare questo Milan?
“Credo che il primo turno sia assolutamente da passare, poi con le gare da dentro o fuori si vedrà la vera maturità di questo Milan”.


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