.

ESCLUSIVA MN - Bianchin (Gazzetta): "Leao sta pensando seriamente al rinnovo. Per Maignan giusto avere speranze, a Salerno..."

di Antonello Gioia

Luca Bianchin, giornalista al seguito del Milan per La Gazzetta dello Sport, ha rilasciato una intervista esclusiva a MilanNews.it all'alba del 2023, soffermandosi su tutti i temi più importanti legati al mondo rossonero.

Lei ha anticipato la titolarità di Mirante col PSV, ma dopo la prestazione in terra olandese chi si aspetta titolare a Salerno? Mirante o Tatarusanu?

"Lo sa soltanto Pioli e non c'è stato neanche modo di chiederglielo in conferenza stampa post partita. Io ho la sensazione che l'idea gli rimanga: il fatto che abbia tenuto Mirante fino al 60esimo qualche indizio ce lo dà; credo che ci penserà. Secondo me non ha maturato ancora una decisione definitiva, ma chi si aspetta Mirante titolare a Salerno rischia di non avere un pensiero folle...".

Al di là di Salerno, secondo lei il Milan ha davvero bisogno di un secondo portiere?

"Credo che il Milan rispetto alle altre grandi squadre abbia un secondo portiere di livello inferiore: gli altri vice sono superiori a Tatarusanu e a Mirante, anche se il rumeno non ha fatto male in questi tre mesi; non ha colpito per parate particolari, ma al netto di un paio di episodi non ha commesso errori gravi".

Quali nomi sono in lizza al momento?

"L'unico nome, al momento, per cui c'è stato qualcosa di concreto è Sportiello. Il Milan farebbe l'investimento a gennaio se fosse contenuto, ad esempio nell'ordine del milione di euro; se si trattasse di pagarlo come un portiere con un contratto lungo sui 5 milioni, il Milan non lo riterrebbe un investimento corretto. Sta poi all'Atalanta indirizzare la trattativa e l'infortunio di Musso non depone al sì. Bisogna aspettare. Cragno? Ho provato a capire la sua situazione e le risposte avute sono differenti rispetto a quelle su Sportiello; poi è una situazione da tenere d'occhio, perché Cragno prima del Monza ha fatto molto bene".

Su Maignan che data si può ipotizzare per il rientro?

"Ci sono delle partite tra la Supercoppa Italiana e l'andata col Tottenham che potrebbero essere quelle del possibile rientro; credo che le possibilità di vederlo contro l'Inter in Supercoppa siano sotto al 50%. Bisogna, comunque, dare fiducia all'attesa: la speranza dei milanisti ci deve essere perché con Maignan cambia tanto, non solo come portiere, ma anche perché la sensazione è che Kalulu e Tomori, per esempio, giochino meglio col francese; sono quelle cose non-materiali che incidono nel calcio".

L'assenza di Maignan, insieme ad altre componenti, è la causa della diversa solidità del Milan rispetto a quella vista nella passata stagione?

"Mi ha colpito la grande capacità del Milan di lottare insieme, di provarci sempre fino alla fine, risolvendo tante partite nel finale come con la Fiorentina. Certo è che non può bastare. Il Milan ha vinto lo Scudetto con la capacità di aggredire gli avversari superiore, di giocare con tantissima brillantezza ed è evidente che tutto ciò si sia visto di meno negli ultimi mesi; è vero che ora è più complicato: gli avversari sanno che tipo di squadra sia il Milan ed è impossibile ripetere all'infinito il contesto magico delle ultime 10 partite dei rossoneri della passata stagione, perché quei tre mesi non possono essere normalità. Il Milan ha giocato come una squadra forte anche in autunno, però effettivamente quel gradino in più è mancato e sta a Pioli ritrovarlo".

Per aiutare a salire 'quel gradino in più' ti aspetti giù da Salerno Theo, Leao e Giroud titolari?

"Mi aspetto certamente Leao dall'inizio. Su Theo e Giroud lo capiremo nelle prossime ore, quando si alleneranno in maniera più corposa. Mi aspetto un po' più Theo titolare: ha dimostrato in questi mesi di avere un fisico tale da poter garantire un rendimento alto partita dopo partita senza riposarsi troppo, come dimostrato al Mondiale. La tentazione Giroud potrebbe starci, ma ipotizzare Rebic titolare a Salerno ha un senso, nonostante la partita negativa col PSV".

L'altra parte del gradino la devono percorrere i nuovi acquisti, a cominciare da De Ketelaere...

"È difficile dare un giudizio su De Ketelaere perché si entra nella materia complessa dell'analisi psicologica. Credo che sia chiaro quello che gli sia successo nei mesi scorsi, un po' meno chiaro è capire come possa uscirne. Col PSV non l'ho visto particolarmente bene, o almeno non abbastanza da far pensare ad una svolta... Io credo che De Ketelaere verrà riprovato in quella posizione, ma non posso pensare che, con tutti i punti pesanti in palio ogni partita, il Milan possa dare dieci gare al belga per permettergli di risalire mentalmente. Poi fare male non lo ha aiutato, non giocare non lo ha aiutato: è stato un periodo difficile in toto".

...e da Vranckx.

"Ha sicuramente qualcosa, come si è visto con la Fiorentina. Evidentemente non è ancora pronto per sfidare Bennacer e Tonali, mentre nella posizione di trequartista... Qualcosa gli si vede, ma non ancora abbastanza".

Bennacer è vicino al rinnovo?

"Sì, sono tutti convinti che sia solo questione di tempo. Sarebbe un rinnovo importante. C'è la tendenza del Milan a salire con il livello degli ingaggi; è stata fatta una grande opera sui contratti negli scorsi anni, dato che il Milan è arrivato ad avere una rosa da Scudetto con un monte ingaggi da Europa League, tranne qualche eccezione. Ora il livello è ad un piano superiore, ma ancora ragionevole, corretto e comprensibile come nel caso di Bennacer. La questione Leao, con tutti i rinnovi fatti, resterà un caso a parte e non chiamerebbe dei rinnovi al rialzo da parte dei compagni come sarebbe stato nel caso in cui i compagni avessero avuto oggi gli ingaggi di un anno e mezzo fa".

Che informazioni ha sul rinnovo di Leao?

"Leao ci sta pensando seriamente, più che in passato. Dopo lunghi dialoghi si è arrivati a determinare cosa può offrire il Milan e cosa può volere lui. Ci sono delle complicazioni (due agenti, percentuale di vendita al Lille, risarcimento allo Sporting, clausola) che non permettono di dire che, siccome Leao è orientato a rinnovare con il Milan, si arriverà ad una firma presto... Di certo gennaio è importante".

Questione portiere, questione rinnovi: sarà questo il mercato del Milan?

"Non mi aspetto altro, oltre ad un eventuale 'un giocatore di seconda fila esce uno ne entra'. Non mi aspetto niente di clamoroso".

Pioli ha dichiarato che l'obiettivo di vincere un trofeo: la rosa rossonera può competere su quattro fronti?

"Il Milan non ha la rosa per vincere la Champions League, poi su partita secca e su 180 minuti succede un po' di tutto... Col Tottenham credo sia quasi 50% e 50%: gli Spurs hanno più talento puro davanti, ma hanno dei problemi di rendimento e, pur con il Tottenham favorito, la partita è assolutamente giocabile. In Serie A dipende dal Napoli: 8 punti sono tanti, ma starà al Milan mettere pressione; un filotto nelle prime partite sarebbe importante, anche se la partita di Eindhoven fa pensare che i rossoneri non siano pronti per partire forti e che abbiano qualcosa da registrare...".

È anche per questo motivo che Pioli ieri ha revocato il giorno di riposo?

"Se sentiva la necessità di farlo, ha fatto bene. Antonio Conte dimostra che possono servire episodi del genere, anche se Conte punta sull'autorità, Pioli sull'autorevolezza. Se Pioli sentiva la necessità di non far passare il messaggio che ci si poteva prendere un giorno libero dopo una partita così negativa ha fatto assolutamente bene a farlo".


Altre notizie
PUBBLICITÀ