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ESCLUSIVA MN - Baseggio: “De Ketelaere è il futuro del Belgio, complimenti al Milan per averlo preso"

di Redazione MilanNews

Walter Baseggio, ex centrocampista belga di alto livello che in carriera ha vinto tre campionati belgi con l’Anderlecht e che ha disputato 27 partite in nazionale, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it per parlare del nuovo acquisto rossonero Charles De Ketealere. Di seguito le domande e le risposte:

Ciao Walter, il tormentone dell’estate è andato a buon fine. Dopo settimane di trattative Charles De Ketelaere passa dal Bruges al Milan per 35 milioni, bonus compresi.

“Sono sincero, io non credo che valga tutti questi soldi adesso. Forse tra un anno potrà essere il prezzo giusto. Credo che il Milan si sia mosso prima per anticipare le mosse di altre squadre che lo volevano acquistare. Charles ha fatto passi da gigante, fa già parte della nazionale e le sue qualità non si discutono. Ma per me il prezzo giusto, considerando le sue due ultimi stagioni, è di 20-25 millioni. Ma Vincent Mannert (il direttore esecutivo del Bruges n.d.r) è un cliente molto tosto che ha approfittato del fatto che tante squadre lo volessero. E conoscendolo, lui è un tipo molto furbo che ha saputo tirare sul prezzo. Ed è per questo che il prezzo è salito in modo esponenziale. Ma faccio i miei complimenti al Milan che ha preso un giocatore con tanta, tanta qualità".

Lei è stato un pilastro del grande Anderlecht ed è oggi un esperto e opinionista del calcio belga. Cosa ci puoi dire sulle qualità tecniche del nuovo acquisto rossonero?

“Dico solo che Charles è uno dei più grandi talenti che il Belgio abbia sfornato negli ultimi due anni. Poi il Bruges è la squadra belga con maggior qualità e Charles si è espresso a grandi livelli lì. Ma come ho detto prima, 35 milioni sono tanti. Ma se il Milan li ha spesi vuol dire che credono in lui. Anche perché Maldini e Massara conoscono molto bene il calcio. Il problema semmai è un altro…”.

Ci racconti.

“Il problema è che se paghi un giocatore così tanto poi ha meno tempo di adattamento e non puoi lasciarlo in panchina. Ma sono convinto che Charles crescerà nel Milan come ha fatto Saelemaekers, anche se è costato di meno. Anche Alexis all’inizio ha dovuto pazientare, il calcio italiano è diverso dalla Pro League. In Serie A anche la punta deve difendere e mettersi a disposizione della squadra. Ma De Ketelaere rispetto all’ex giocatore del Anderlecht deve capire in fretta il vostro calcio perché con il prezzo che è stato pagato non gli verrà concesso molto tempo di adattamento. Ripeto, credo sia stato pagato troppo, lui attualmente vale 20-25 milioni. Poi la concorrenza ha giocato a favore del Bruges che ha ottenuto più soldi rispetto al reale valore del calciatore...”.

Nonostante il fisico snello e la poca esperienza fuori dai confini belgi, Charles ha le spalle larghe per affrontare le critiche della stampa italiana se le cose all’inizio non dovessero andar bene?

“Lui giocava nel Bruges, la società più forte in Belgio attualmente quindi era abituato alla pressione. Ma occhio perché c’è una differenza abissale. Adesso va in una squadra che ha fatto un campionato straordinario l’anno scorso ma la concorrenza quest’anno è aumentata, ci sono tante belle squadre come la Juventus, la Roma, l’Inter, il Napoli. E per il Milan sarà un campionato diverso. Ciò significa che Charles dovrà gestire la pressione perché giocare al Bruges è una cosa. Ma quando giochi nel Milan avverti un altro tipo di responsabilità. E lui sulle spalle dovrà gestire quei 35 milioni che è stato pagato. Non facile, le risposte dovrà darle sul campo".

Può essere la risposta del Milan ai cugini dell’Inter che hanno riportato a Milano Romelu Lukaku? Charles sposta gli equilibri come il suo connazionale?

“Per me no. De Ketelaere è un giocatore totalmente diverso rispetto a Lukaku".

Ma per quanto riguarda l’aspetto sportivo, può essere il leader tecnico del Milan come lo erano una volta Savicevic, Boban e Kaká trascinando a tanti successi il gruppo di Pioli?

“Solo se la squadra e soprattutto i giocatori più esperti lo aiuteranno all’inizio. De Ketelaere è giovane e sono loro che gli devono indicare la via e dirgli di fare la differenza. Ai milanisti dico, abbiate pazienza perché all’inizio non sarà facile per Charles. Quando vai in una società come il Milan, che è una delle più grandi d’Italia e che ha vinto così tante coppe europee, la vita ti cambia e non sarà facile. Avrà bisogno di un po' di tempo di adattamento per capire la situazione e studiare il calcio italiano. Se potrà prendere il Milan in mano? Difficile all’inizio".

Lui è nato e cresciuto a Bruges e in 21 anni di vita non ha mai vissuto altrove. Quindi Milano sarà la sua prima e unica esperienza fuori dalla sua comfort zone.

“Ed è per questo che lui non solo deve adattarsi al calcio italiano ma anche ai dintorni come la città di Milano che è bellissima, la gente, l’ambiente, la cultura. Ma non solo la cultura italiana ma anche la cultura vincente del Milan che alle spalle ha una grande storia fatta di grandi successi e tanti campioni. Saelemaekers i primi quattro mesi al Milan giocava poco, poi è cresciuto. E sarà la stessa cosa per De Ketelaere anche se comunque tecnicamente è più forte del connazionale. Ma la tecnica in Italia non basta. Servono testa, potenza e fisico. E poi da voi ci sono difensori bestiali eh…”.

Un diamante grezzo con poca massa muscolare come De Ketealere potrebbe risentirne a livello fisico nei duelli contro i difensori del calcio italiano? 

“La crescita muscolare sarà importante e lui da questo punto di vista deve crescere. Ma anche la testa deve fare il salto di qualità perché in Italia devi pensare tre volte prima di fare il prossimo passo. Ma da quello che mi hanno detto lui è un ragazzo molto serio".

Può diventare una leggenda del Milan?

“Lo spero ma calcisticamente deve cambiare il suo stile di gioco perché in Italia hai meno tempo. Il difensore non è lontano cinque o dieci metri come qui. Da voi non avrà neanche il tempo di girarsi che il difensore avversario già sta dietro. C’è un altro tipo di marcatura e lui dovrà cambiare un po' il suo modo di giocare. Al Bruges aveva tempo di prendere la palla e attaccare il difensore avversario nell’uno contro uno prima di andare in porta. Ma da voi dovrà giocare più di sponda perché il calcio italiano è più chiuso. È bravo tra le linee ed è molto rapido ma dovrà ambientarsi a certe situazioni".

Enzo Scifo e Walter Meuws lo hanno paragonato a Kaká. Ma a parte il fisico e la faccia pulita, cos’hanno in comune?

“Ha ragione Scifo, De Ketelaere è simile a Kaká, soprattutto a livello di gesto tecnico. Ma Ricky ha saputo cambiare il suo modo di giocare grazie alla sua potenza e alla velocità. Sapeva smarcarsi grazie alla capacità di giocare l’uno-due per poi liberare i suoi compagni a campo aperto. E qui De Ketelaere deve imparare ancora tanto. Tecnicamente non si discute, mi auguro possa essere il nuovo Kaká del Milan. Ma fisicamente ha ancora tanta strada da fare. Però non dimentichiamo che è giovane…".

Kaká era molto rapido. De Ketelaere sembra essere meno veloce, soprattutto nei primi metri.

“No, è veloce e nell’uno contro uno per un difensore non è facile marcarlo perché lui ha questa capacità di girarsi sia a sinistra che a destra. Charles è un giocatore con tante qualità che l’anno scorso è stato il miglior giocatore del campionato belga.”

In futuro può diventare anche una star della nazionale belga?

“Assolutamente, Charles è il futuro del calcio belga. Ma una squadra di calcio non è fatta solo di uno o due giocatori. Ce ne vogliono undici più la panchina per vincere e a fare la differenza è sempre il gruppo che viene sempre prima di ogni singolo. Le qualità tecniche di Charles non si discutono ma mentalmente dovrà farsi trovare pronto. E sarà solo il campo a dire se avrà imparato qualcosa in Italia...".

di Alessandro Schiavone.


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