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ESCLUSIVA MN - Andrea Sottil: "Riccardo cuore rossonero. Nato per dribblare, si ispirava a Kakà e Ibra"

di Gaetano Mocciaro

Il colpo Feyenoord è duro, ma c'è una Champions da conquistare sul campo tramite il campionato. Il Milan riparte da Torino, avversario storicamente ostico per i rossoneri che raramente sono riusciti a vincere nel capoluogo piemontese. Col campionato intanto saranno nuovamente disponibili i giocatori non inseriti in lista UEFA, tra cui il nuovo acquisto Riccardo Sottil. Per parlare di lui e del momento dei rossoneri abbiamo contattato il padre Andrea, che ci dà il suo punto di vista anche da allenatore. In esclusiva per MilanNews.it

Torino è storicamente una trasferta difficile per il Milan
"Sicuramente le partite contro il Toro non sono mai facili per nessuno. Una squadra rodata, che può puntare a qualcosa di più della salvezza. Certamente il Milan ha tutte le qualità e le capacità per fare una partita importante".

Il colpo subito contro il Feyenoord è durissimo
"È dura, ma può capitare, il calcio è imprevedibile. Ma il Milan ha un blasone, una dirigenza e dei campioni che si possono tuffare nel campionato con la giusta cattiveria e la voglia di raggiungere gli obiettivi".

L'eliminazione dalla Champions è il primo vero passo falso di Conceiçao. E inevitabilmente si valuta il suo impatto da subentrato. 
"Per un allenatore entrare in corsa non è facile. È capitato a me alla Sampdoria e non è andata bene. Ma sono ottimista su Conceiçao, ha tutte le qualità per far svoltare la squadra, lo ha anche dimostrato. Certo, cambiare le cose da subentrato non è semplice".

Il Milan nella finestra invernale ha cambiato molto: fra le novità c'è suo figlio Riccardo. Che ha esordito contro il Verona. Che effetto le fa?
"Da padre non posso che essere orgoglioso di lui. Chiaro che ci sta che il primo impatto con San Siro sia un po' devastante, perché è uno stadio che fa questo effetto. Ma sono certo che potrà ritagliarsi il suo spazio".

Il suo acquisto nelle ultime battute del mercato ha spiazzato tutti
"Anche noi. Pensi che abbiamo saputo dell'interesse del Milan alle 12 dell'ultimo giorno di mercato".

Dalla Fiorentina al Milan cambiano anche le pressioni
"Per lui è una grande occasione per fare uno step in avanti. Giocare nel Milan è una cosa grandiosa. E conoscendolo so che farà di tutto per conquistare la proprietà e l'allenatore".

Lei è un cuore Toro, suo figlio è nato a Torino e giocato nelle giovanili granata. Partita speciale
"Sì, ma Riccardo è sempre stato tifoso del Milan. Era innamorato dei grandi campioni, amava Kakà, Pato, Ibra. Diciamo tutti quelli che dribblavano".

Uno dei casi in cui il padre non riesce a trasmettere la sua fede calcistica al figlio
"Con Ricky c'è sempre stato un rapporto molto semplice e sereno, non dovevo inculcargli qualcosa. Infatti non è che con lui manifestassi la mia fede calcistica".

Anche sul terreno di gioco avete preso due strade diverse
"E menomale, aggiungo (ridr, ndr). Io ero uno stopper, lui è un dribblomane nato. È sempre stato affascinato da questi giocatori estrosi. E lui era votato sin da bambino per attaccare, per dribblare. Sono contento che abbia mantenuto questa capacità".

Qualità sempre più rare nel calcio di oggi
"In un calcio dove si va sempre più sul tattico, viva i giocatori che sanno dribblare l'uomo e creano superiorità numerica, senza tanti fronzoli tattici. Per un allenatore è sempre un vantaggio. Proprio restando in tema figli di calciatori, Francisco Conceiçao ha queste caratteristiche che mi piacciono molto. Sono armi importanti, che ti permettono di osare. Il Milan ha Leao, per esempio, ed è un giocatore importante per i rossoneri".

Con Leao intoccabile a sinistra, è possibile vedere Riccardo a destra
"Ricky ha giocato in entrambe le fasce e secondo me può interpretare bene anche il ruolo di esterno destro".


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