Una settimana di cattivi pensieri: il mistero di quella formazione, l’equivoco Jovic e un centravanti a Parma, il rimpianto Kalulu, gli anti-Calabria
Come molti, ho faticato a capire la formazione iniziale contro il Torino e anche un paio di aggiustamenti in corsa. Pur con le difficoltà di scelta dettate dalla condizione dei singoli e - in particolare - dei nuovi arrivati, mi sarei affidato alle certezze o comunque avrei puntato meno su soluzioni nuove, inedite.
Il migliore del precampionato, Saelemakers, terzino sinistro. Pulisic trequartista. Loftus mediano. Sono circa il 30% della squadra fuori ruolo: troppo per sperare che i meccanismi funzionino. Mettiamoci un Leao impreciso, offuscato sottoporta, Chukwueze lontano dai lampi americani e i soliti svarioni difensivi, aggiungiamoci un Torino ordinato, convinto, reattivo, ed ecco lo 0-2. Forse un eccesso di fiducia nei propri uomini, forse l'effetto sorpresa dei granata di Vanoli che non hanno badato solo a chiudersi, come era nelle aspettative.
Fatto sta che bisogna riprendere il filo delle amichevoli estive dalle quali, senza badare ai risultati, erano arrivate indicazioni di identità e filosofia che si sono perdute al debutto in campionato. Bastava buttare dentro una delle occasioni avute da Leao e Pulisic, una sola, ma è anche vero che Maignan ha sventato un paio di palle-gol velenose e quindi il pari ci stava eccome. Non c'è stato un grande apporto di Jovic, ma insisto in una mia vecchia tesi che risale ormai ai tempi di Suso e del turco a sinistra: la vita per il centravanti del Milan è dura, pochi cross, pochi filtranti, nessuna speranza per un uomo d'area. Mi viene da ridere quando leggo che "serve uno da 15-20 gol a campionato". A parte che non esiste un'opportunità del genere sul mercato (specie per uno che nell'immaginario dovrebbe venire a fare la riserva), ma la verità è che il centravanti rossonero deve essere un uomo di movimento con attitudine al gol. Punto. Come lo è stato Giroud, come lo è Morata, come lo era Ibra. Icardi o Lautaro in questa squadra si vedrebbero poco e segnerebbero ancora meno. Quindi, il mio centravanti per la trasferta di Parma (causa primo infortunio stagionale, proprio Morata...) è Okafor, dopo di che si scambi pure tra sinistra e centro con Leao, ma giochi lui.
Se m'è andato Kalulu, uno dei protagonisti dello scudetto nella volta finale, una piacevole sorpresa di questi anni. Nell'ultimo, si è involuto causa infortunio e condizione, forse causa anche un ibrido di ruolo e posizione tra centro e destra. Lui non era più contento, qui aveva poca fiducia. Non ho nozione né cognizione sulla formula adottata per darlo alla Juve, squadra con la quale una volta affari non se ne facevano e che nell'ultimo decennio non è mai stato terreno foriero di gioie. Non so se sarà titolare in bianconero, so che mi dispiace e basta.
Così come mi dispiace lo scorticamento cui viene sottoposto il capitano Davide Calabria a San Siro e non solo. Fischi, insulti, persino minacce in caso di rinnovo o mancata cessione. La china che ha preso certa frangia del tifo non riuscirò mai a condividerla, specie per un uomo che merita rispetto ancor prima dell'atleta. L'equilibrio, l'educazione, la stima sono elementi che il fumo negli occhi cancella e porta via. Lasciando il campo a sentimenti lontani da un giudizio sereno, da un incoraggiamento dovuto. Non è il mio modo di amare questa squadra, i suoi giocatori, i suoi capitani. Quali essi siano,