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Una bozza contro una squadra: la Messa è finita, andate senza pace. Stagione conclusa, adesso girare pagina con decisione e lucidità

di Luca Serafini

Alla vigilia Pioli aveva parlato della necessità di difendere da squadra. Pronti via, in un quarto d’ora 2-0, un parziale di 3-0 contro una Roma lontana chilometri in classifica. Squadra scombiccherata, senza nerbo, senza idee. La Roma resta in 10 alla mezz’ora per un intervento sconsiderato di Celik, dentro Jovic poi Reijnders e Chukwueze, ma i rossoneri non riescono mai a dare una scossa, a cambiare passo, a inventare qualcosa. Anzi in campo aperto è ancora la squadra di De Rossi a costruire, più lucida e reattiva. Una ciabattata di Jovic, una di Musah, una di Chukwueze. Non ci sono né convinzione né decisione, i minuti passano nel nulla. Dentro anche Florenzi e Okafor. Gol di Gabbia nel finale, amen. La messa è finita, andate senza pace. 

Defezione assoluta da parte di tutti, nessun sussulto di rabbia, di nervi, di determinazione. La Roma è stata squadra per 180’, il Milan una bozza scolorita, stropicciata. Inconsistente. A San Siro come all’Olimpico. 

Questa squadra si è sciolta nel momento cruciale, nella settimana decisiva, arrendendosi ai suoi limiti, esaltando gli avversari. 

Finisce così una stagione che si è fatta incolore, profondamente deludente, in attesa di un derby dove - lunedì sera - non sarà ammessa l’assenza di orgoglio. E dignità. Non sarà ammessa. 

Dopo di che si gira pagina: andrà fatto lucidamente, in maniera concreta e risoluta, senza risparmiare niente e nessuno. 


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