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Un fuoriclasse a centrocampo per cambiare la storia. Berlusconi promuove il Milan, ma vuole di più...

di Antonio Vitiello

Trentaquattro trofei internazionali in campo, un clima di forte coinvolgimento emotivo, vedere il Milan lottare su ogni pallone e arrendersi solo al 94esimo, dopo l’ennesimo tentativo di andare in gol e acciuffare forse un meritato pareggio, è la chiara prova che questa squadra sta mutando in meglio. Il pari di Barcellona aveva fatto esultare per il risultato ma non per il gioco, ora ci troviamo nella situazione opposta, un Milan generoso e di grande carattere ma a secco di punti. Eppure c’è una sensazione migliore rispetto alla partita in Spagna, che lascia fiduciosi i milanisti, tutti in piedi al fischio finale di Stark. L’intero stadio ad applaudire gli undici di Allegri che hanno provato a contrastare una squadra che sembra appartenere ad un’altra galassia. Milan-Barcellona è una di quelle partite per cui vale la pena dire: “Io c’ero”. Un incontro che va al di là dei novanta minuti in campo. E’ un evento irripetibile, come il passaggio della stella cometa, un misto di sensazioni che sfociano in una grande ed immensa emozione. L’attesa dell’incontro, come spesso accade, vale più del durante e del dopo. La città di Milano si è preparata a ricevere i campioni d’Europa, forse la squadra più forte della storia del calcio, e da tre giorni non si parla d’altro. La “Messi-mania” è sbarcata anche in Italia, nonostante il Milan sia una delle società mediaticamente più potenti al mondo, ma la straordinarietà di questo grande campione va al di là dei colori e delle bandiere. Riceverlo a San Siro è stato un onore, oltre che una grande responsabilità. Nulla da togliere al campionato nostrano, ma il fascino delle gare europee non ha paragoni. Nonostante la partita valesse soltanto il primo posto nel girone di Champions, e non la finalissima, la suggestione di questo incontro vale sicuramente il prezzo del biglietto (tra l’altro andati a ruba in poche ore).
Il Milan si è battuto ad armi pari, senza rifugiarsi in catenacci all’italiana, attaccando il Barcellona alla fonte del gioco. Purtroppo i catalani hanno mostrato pochi punti deboli, e anche ieri sera hanno dimostrato di poter vincere ancora tutto. Il Milan dovrà migliorare in alcuni reparti, soprattutto a centrocampo. Se l’attacco ha fatto la sua parte con i gol di Ibra (4 dello svedese in 4 partite di Champions) e Boateng, il centrocampo ha sofferto troppo il palleggio del Barcellona. Van Bommel e Aquilani spesso in affanno, al contrario si è visto un Seedorf in grande spolvero, lui che nelle partite di Champions trova sempre grandi motivazioni. La squadra va sostenuta dopo una prestazione del genere, c’è chi alla vigilia ipotizzava una goleada per i catalani, invece il Milan ha ribattuto colpo su colpo fino al gol del 3-2 di Xavi.
Nonostante tutto c’è bisogno di un rinforzo a gennaio, forse più che in attacco nella parte centrale del centrocampo. Serve trovare un sostituto di Van Bommel che non dà più le stesse garanzie della passata stagione. Con un centrocampo più fresco e di maggiore qualità il Milan questa sera poteva anche mettere maggiormente in difficoltà la formazione di Guardiola. Un fuoriclasse cambierebbe il volto della squadra di Allegri. Per quanto riguarda l’attacco è quasi tramontata l’ipotesi Drogba. L’ivoriano ha giocato in Champions e non potrebbe essere utilizzato dal Milan nella stessa competizione, in più fino a febbraio dovrà disputare la coppa d’Africa. Berlusconi dopo la sconfitta con il Barça ha elogiato il gioco dei campioni d’Europa, chissà se la voglia di rivalsa nei loro confronti non porterà qualche giocatore determinante da poter cambiare nuovamente la storia del Milan…


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