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Troppo brutti per essere veri. Le colpe di Allegri che deve chiedere scusa ai tifosi e a Inzaghi

di Pietro Mazzara

Troppo brutti per essere veri. Una partita da prendere per intero e buttare via perché il Milan non può essere quello visto allo Juventus Stadium che ha messo in scena una prestazione indegna dei campioni d'Italia e le facce in panchina di Nesta e Cassano dopo il gol fortuito di Marchisio la dicono lunga sul momento della squadra. Non ci sono alibi, non ci sono scuse questa squadra così non va e le colpe sono, in maniera oggettiva, di Massimiliano Allegri che ha messo in atto, dalla panchina così come tutta la squadra, la peggior prestazione da quando è sulla panchina rossonera togliendo Cassano per Emanuelson, pretendendo dall'olandese cose che non ha mai fatto nella sua carriera ossia quello di essere ora suggeritore, ora seconda punta quando, fin dai tempi del settore giovanile dell'Ajax, ha sempre fatto o il terzino o l'esterno di centrocampo.

La stanchezza, addotta come parziale scusante nel post partita, è una balla di dimensioni colossali perché la caduta di ieri sera fa il paio con il tonfo del San Paolo e siamo già a due scontri diretti persi su due e ci lascia nella parte destra della classifica e con già 6 punti da recuperare in questa fase di stagione che se è vero che non sono tanti con i tre punti in palio, per come sono maturati potrebbero essere un colpo pesante al volto e alle aspirazioni di una squadra lenta, abulica, senza gioco, senza idee e che ha rispecchiato, in questa serata da cancellare, la confusione del suo tecnico che, in una bambola totale, ha toppato tutti i cambi infierendo a Filippo Inzaghi l'ennesima umiliazione di questa stagione facendolo andare in panchina, facendolo riscaldare per poi rifarlo sedere e guardare la nave affondare.

La sosta arriva come una manna dal cielo ma è tutto il Milan che ha da riprendersi perché la Juventus ha messo in mostra una grinta e una cattiveria che han tolto ossigeno alle già scariche bombole dei rossoneri ma, come detto, la stanchezze non può e non deve essere usata come alibi. Ibrahimovic ha toppato l'ennesima partita nella Torino bianconera, lui che dovrebbe essere il trascinatore e che con il Viktoria Plzen sembrava aver dato una sterzata a questa squadra.

Le colpe sono anche della società e del mercato che non ha portato i giusti ricambi a una rosa vecchia, che non corre e che non può vivere del solo Boateng come uomo di dinamismo. Non ci siamo, qualcosa si è rotto, nella sosta c'è bisogno di fare chiarezza e riprendere in mano un po' di umiltà.
 


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