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Su Raiola lezione dei media tedeschi. In Italia lo trattano da benefattore. I 100 milioni offerti a Donnarumma sono uno stipendio da nababbo per 5 anni

di Franco Ordine

In qualche caso è cosa buona e giusta prendere lezione dai tedeschi. Il battagliero quotidiano Bild, prendendo spunto dalla grana Haaland, centravanti del Borussia Dortmund gestito da Raiola e offerto, con un viaggio a Barcellona, al club spagnolo di Messi, ha definito i metodi adottati dall’agente “sporchi trucchi”. Dalle nostre parti, purtroppo bisogna aggiungere, a questo discusso personaggio vengono invece riservati trattamenti da tappeto rosso. La nuova generazione di cronisti di calcio-mercato, in cambio di qualche mezza news, è pronta a fargli da megafono ignorando la realtà economico-finanziaria del calcio italiano e accreditando tutte le “bubbole” provenienti dalla sua residenza di Montecarlo. Nessuno che ne censuri i comportamenti tra cui le trattative fuorilegge come invece -ad esempio- ha fatto in modo trasparente e coraggioso Pep Guardiola del Manchester City sbarrando la strada alla sua scuderia. In Italia c’è qualcuno pronto a farlo? L’unica nota di merito del Milan dei cinesi gestito da Fassone e Mirabelli fu appunto questa: aver impedito a Raiola di portare via a costo zero Donnarumma al PSG e di incassare la cifra pattuita per l’operazione ottenendo la conferma di Gigio del contratto senza sborsare un solo euro di provvigione ma pagando salato la mossa preventiva (ingaggio di Reina a 3,5 milioni netti per tre anni) risultata poi inutile.

100 milioni per Gigio- Il comportamento di Raiola nella trattativa di Gigio Donnarumma è quello di sempre. A quale proposta finora non ha risposto? Spieghiamola bene perché si sappia delle dimensioni dell’operazione. Maldini e Massara, d’intesa con l’azionista Elliott, hanno offerto al loro portiere capitano, un contratto di 7+1 milioni netti per cinque anni che vogliono dire -per il bilancio del club- la bellezza di 80 milioni lordi a cui bisognerà aggiungere il lauto compenso reclamato da Raiola (3% secondo le regole Fifa). Questo significa che la proprietà è pronta a investire sul suo capitano una cifra molto vicina ai 100 milioni e a pagargli puntualmente (come avvenuto in tutti questi mesi di stadi chiusi mentre colleghi di altri club non hanno usufruito dello stesso trattamento) uno tra i 3 stipendi più alti del campionato italiano. Si può sostenere che questa offerta sia inadeguata? Si può ritenere che il Milan non abbia alla guida un fondo solidissimo e un gruppo squadra molto attraente per il futuro? Si può obiettare che -con la crisi da covid- ci sia in circolazione qualche club pronto a offrirgli i 12 milioni di cui vaneggia Raiola?

L’agente -lo dicono spesso tifosi delle altre sponde calcistiche- fa il suo mestiere. Certo. Perciò a questo punto dev’essere Donnarumma a mettere un punto, a esprimere un orientamento e a prendere la parola non solo per dire a Maresca (“perche dobbiamo fare i protagonisti?”) qualcosa che non va detta a un arbitro. La sua unica fortuna è che in queste settimane lo stadio di San Siro è ancora chiuso al pubblico, numeroso e non. Perché altrimenti per lui la vita sarebbe stata molto più dura di questa che gli viene assicurata dal doppio ruolo in atto (Raiola fa il duro e lui strizza l’occhio al Milan). No questi giochini con le tre carte si potevano vedere nei corridoi della metropolitana qualche anno fa. Non vanno più di moda nemmeno lì.


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