Stadio, avanti da soli! Il Lille rallenta le operazioni Botman e Sanches. De Ketelaere: solo grandi si
La notizia rilanciata nella giornata di ieri da Alessandro Jacobone di un summit in quel di Como tra i nuovi proprietari del Milan, il sindaco di Sesto San Giovanni e i rappresentati dello studio Populous non ha trovato - per ora - smentite. Anzi. Ma al netto di tutto, c'è un segnale evidente di come il Milan, con RedBird e Elliott, voglia andare avanti per la sua strada per uno stadio tutto suo. Una via che ha colto il plauso della tifoseria, che vuole una casa autonoma dall’Inter e stanca delle lungaggini del comune di Milano.
Già perché farlo a Sesto San Giovanni, nella ex area delle acciaierie Falck, avrebbe tempi più ridotti in quanto si tratta di proprietà privata, il che non è soggetto a tutta la burocrazia (oltre 3000 emendamenti) che sta vivendo il progetto stadio a Milano. Gerry Cardinale ha visionato la zona, che ospiterà anche la nuova cittadella della salute e avrà già tutti gli oneri accessori realizzati, il che vuol dire meno costi in carico al progetto stadio. Si vada avanti da soli, la strada giusta è questa è RedBird lo sa bene. Dritti dunque, con buona pace dei romantici di San Siro, destinato ad essere abbandonato per uno stadio tutto rossonero da almeno 70 mila posti.
Intanto si dovrebbe entrare nel vivo delle operazioni Botman-Renato Sanches, ma il Lille sta rallentando le discussioni. Voci di corridoio parlano di problemi interni al club francese, che starebbe facendo opposizione per pochi milioni alle proposte rossonere, specie per Botman. Maldini e Massara vogliono l’olandese e sperano, con un ennesimo lavoro ai fianchi, di avere tutti gli ok delle parti in causa. Renato Sanches attende. Vuole il Milan e si augura che la situazione si sblocchi a breve.
Tutti si, tutti feedback positivi. Charles De Ketelaere ha I crismi del giocatore che manca a Pioli, più di tanti altri. Il Bruges ha aperto alla sua cessione, ma sotto i 35 milioni per ora non scende. Tenuto tonico Noa Lang, ma l’olandesino deve parlare di meno e lasciar lavorare i suoi agenti e il Milan, che anche su di lui ha messo gli occhi da tempo. Entro giugno è auspicabile che le cose si sblocchino, oltre a Origi, perché Pioli - che dovrebbe avere i nazionali a disposizione dall’11 luglio - vorrebbe lavorare con la rosa definita il prima possibile.