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Squadra, dove sei? Le ossessioni e le spese

di Mauro Suma

Ci siamo appassionati al mercato per ogni minuto delle ultimissime ore della finestra estiva. Interessamenti mirabolanti, sogni, il domino degli intrecci. Che il destino del calcio ci perdoni, l'abbiamo fatto solo per troppa passione. Non volevamo trascurare o sottovalutare Lazio-Milan, intendo come ambiente e come tifosi. Speriamo di non pagare pegno allora, come è accaduto una settimana fa. Anche prima di Parma-Milan pensavamo al mercato, ma se abbiamo perso sciaguratamente e dissennatamente a Parma non è per il mercato. Anzi, il mercato ci ha portato il gol di Morata all'esordio, i muscoli e i recuperi di Pavlovic, le buonissime sensazioni trasmesse da Fofana. No, a Parma abbiamo perso perchè Parma-Milan di agosto è stata uguale a Sassuolo-Milan di aprile, mentre Milan-Torino è stata in tutto e per tutto simile a Milan-Genoa e a Milan-Salernitana di maggio. Perchè c'è qualcosa che negli ultimi mesi si è spento nel corpaccione storico della squadra, che non si riesce a riaccendere. Un qualcosa che non c'entra con il fatto che si sia alla fine o all'inizio di una stagione, un qualcosa che trascende gli allenatori, il mercato, i dirigenti, i nuovi arrivi. Questa squadra è andata a nero al gol di Mancini nell'andata di Milan-Roma di Europa League e le trasmissioni non sono ancora riprese. E' dai primi di aprile che, pronti-via, gli altri fanno subito gol. E' dai primi di aprile che ogni volta che l'avversario attacca fa gol, ce ne hanno fatti 3 anche il Sassuolo prossimo alla retrocessione, il Genoa che non aveva più nulla da chiedere alla stagione e la Salernitana a San Siro idem come sopra. Noi siamo bravi a fare gol, abbiamo colpi, talento e individualità, ma dobbiamo comunque fare fatica a segnare, gli altri no, prego, si accomodano e degustano. La seconda partita di Stefano Pioli sulla panchina del Milan fu Roma-Milan 2-1, proprio contro Paulo Fonseca nell'ottobre 2019 e al termine il Mister disse: "Mi sembra che qui vincere, pareggiare o perdere sia vissuto dai giocatori come se fosse la stessa cosa, come se fosse indifferente. E invece no...". Mutatis mutandis, dopo che la squadra dell'8 luglio 2024 è tornata dalla tourneè americana e le è subentrata la squadra dell'8 agosto sempre 2024, proprio Fonseca, dal centro del frullatore, ha messo alla sua seconda partita nel Milan persa 2-1 in trasferta gli stessi puntini sulle stesse i: "Qui non c'è fase difensiva, o questa cosa la risolviamo tutti insieme o non se ne esce". E' il calcio, signori. E' la squadra, signori. E la squadra la si fa e la si vede soprattutto nella fase difensiva. Anzi, è la fase difensiva che alimenta tutto il resto. Col Torino, potevamo anche vincere alla fine. Col Parma, sull'1-1 avevamo l'inerzia in mano e abbiamo invece regalato la partita. Ma nei nostri migliori momenti offensivi di queste due partite, nel secondo tempo di San Siro e nel secondo tempo del Tardini, la palla l'avevamo sempre noi, a iosa, azione dopo azione. Senza riconquistarla, per ripartire. Non mi permetto di entrare nel merito delle scelte e dei sistemi di gioco, ma questa squadra deve anche un pò imparare ad essere più bassa, ad aiutarsi nelle marcature e a ripartire in velocità con i palloni che riconquista, non con quelli che macina e che non molla mai quando deve recuperare. Abbiamo un attacco abituato ad essere rifornito a difesa schierata. La svolta è auto-alimentarsi, rifornirsi a sua volta. E un qualche esempio di corsa e di spirito l'abbiamo avuto nel finale di Milan-Torino. Avanti. E forza.

Appunti sparsi. Le ossessioni le sospetta magari proprio chi le evoca. Tolto Kjaer e preso Pavlovic, tutti gli altri difensori centrali, e uno era in esubero per questioni di liste, sono arrivati al Milan dopo l'estate 2020. Kalulu ha lasciato il Milan perchè reduce da un infortunio grave e da uno serio nella stessa stagione e perchè, con le pressioni della lista, se ti viene proposto un pacchetto complessivo da 20 milioni di euro per quel giocatore e solo per quel giocatore sei costretto a fare delle scelte. Altro appunto. Abbiamo vinto uno Scudetto meraviglioso con un Giroud costato un milione e mezzo di euro e oggi ci si lamenta se si ha in squadra un Alvaro Morata capitano dei campioni d'Europa pagato 13 milioni cash e un Tammy Abraham che nell'estate 2021 la Roma ha pagato 40 milioni. Ergo, si spende, eccome se si spende. In realtà il calcio e i suoi misteri possono avere forse qualcosa a vedere con lo spendere di cui si parla tanto, ma non tutto e non necessariamente. Altro appunto. Dice, la finale di Champions League 2027 non si gioca a San Siro perchè a San Siro ci saranno lavori di ristrutturazione con Milan e Inter sempre più propense a rimanere in città. Questo si è letto. Spiace, ma no. Non risulta. Non risulta proprio.


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