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Solo Pippo

di Carlo Pellegatti

Alle 20 di giovedì 1 settembre, l'Europa è stata scossa da un boato. Nel momento dell'annuncio di Massimiliano Allegri, che ha comunicato l'esclusione di Pippo Inzaghi dalla lista della Champions League, tutti i guardalinee, designati per la manifestazione, hanno urlato di gioia. Dopo quasi 20 anni, non dovevano più impazzire per capire i movimenti del più forte e titolato centravanti, il rabdomante del gol, il pendolare del fuorigioco. Per loro un problema, un grosso problema in meno. Sono rimasti basiti, invece, i tifosi del Milan, per la clamorosa decisione del tecnico, del coraggiosissimo tecnico livornese. Con calma, dopo una settimana, torniamo sull'argomento ancora vivo, ancora scottante, ancora attualissimo. Cerchiamo di capire la scelta di Allegri, condivisa ed appoggiata dalla Società, non dimentichiamolo mai. In questo momento, l'allenatore non può ancora sapere quale Inzaghi tornerà sul campo di Milanello sabato prossimo, Superpippo si è infortunato il 10 novembre scorso, una grave lesione al ginocchio, che lo ha fermato nel pieno della stagione. Ha lavorato duro il ragazzo, che è tornato a San Siro per ricevere la emozionante Standing Ovation dai suoi tifosi nella festa per il diciottesimo Scudetto. Ha proseguito la preparazione nel corso delle vacanze, ma, dopo il suo gol nell'amichevole contro la Solbiatese, un fastidioso indurimento al polpaccio, lo ha costretto ancora al lungo forfait. Allegri, poi, può contare su 5 attaccanti titolari più il giovane El Sharaawi, già escluso dalla lista. Sarebbe certamente stata dura scegliere chi mandare in tribuna. Non certamente Ibrahimovic, Pato, Robinho, forse Cassano con Inzaghi al suo posto in panchina, ma sarebbe stata una scelta in ogni caso clamorosa. Come certamente forte, dolorosa e più frustrante per il centravanti, sarebbe stata la decisione del suo allenatore di mandarlo, ogni volta, in tribuna. Insomma, Allegri si è tolto anche un problema che si sarebbe ripresentato alla vigilia di ogni impegno di Coppa. In caso di infortuni, l'allenatore ha già impostato un attacco, magari con una punta e quel Campione, perché è chiaro per tutti che il Milan abbia acquistato un Campione, di Prince Boateng. Quindi Allegri ha ritenuto una rosa con quattro attaccanti sufficiente per affrontare un Gigante della Montagna, come il Barcellona, ma anche due squadre certo abbordabili come Bate Borisov e Victoria Pilzen. Questi i tanti motivi razionali circa la scelta dell'allenatore, non condivisa però da molti tifosi del Milan, che non possono immaginare una notte d'Europa senza il loro Superpippo, capace di infiammare con la sua sola presenza le tribune di San Siro. Capace ancora di creare preoccupazione con il suo movimento, con le sue intuizioni, con il suo fiuto del gol le difese delle più grandi squadre del Mondo. Qualcuno avrebbe sacrificato magari un difensore, per lasciare a Inzaghi la speranza di continuare il suo leggendario cammino internazionale. Magari avrebbe potuto essere Mexes, che Allegri potrà avere al massimo della condizione, non prima di 2 o 3 mesi, quindi alla fine del girone di qualificazione. Certo, dobbiamo essere realisti, Inzaghi ha, in questo momento, quattro attaccanti davanti a lui, ma è indubbio che solo lui, con la sua entrata in campo, sia in grado di cambiare il corso di un match magari complicato e difficile. Insomma esistono ragioni valide sia sul piano razionale ed emozionale da parte dello staff tecnico ma anche dei tanti innamorati di Mister 70 gol. E' chiaro che anch'io devo schierarmi da una parte o dall'altra. Allegri ha dimostrato di essere un tecnico dalle idee chiare, coerenti e sempre vincenti. Non riesco,però, a immaginarmi, dopo 10 anni, una partita avvolta dalla musica più amata , illuminata dalle luci della Gloria, senza Inzaghi che mi entusiasma in campo o mi regala brividi anche solo scaldandosi in panchina. L'emozione ostacola il ragionamento, diceva Sherlock Holmes, ma Sir Arthur Conan Doyle non ha mai visto giocare "Pippo, Pippo Mio!!!!"


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