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Rinnovi: priorità imminenti anche perché i conti tornano. Prezzi dei biglietti: serve una rivisitazione urgente.

di Pietro Mazzara

Gli spoiler sul bilancio del Milan che verrà reso pubblico a fine ottobre nella canonica assemblea degli azionisti e arrivati da Calcio e Finanza confermano quanto era già stato preventivato, anche qui su MilanNews.it, in merito allo stato di salute dei conti del club. Il Milan chiuderà l’esercizio 2023-24 con un utile di poco superiore ai 4 milioni e un crescente patrimonio netto, attorno ai 190 milioni, che testimonia la fluidità di cassa che il club di via Aldo Rossi può avere. Dunque, per il secondo anno consecutivo, il Milan andrà in positivo e sotto questo punto di vista vanno fatti solo i complimenti al management del Milan, che ha saputo ripetersi il che non è cosa da poco. Rifacendoci anche alle parole di Zlatan Ibrahimovic di fine giugno, quando a Milanello venne interrogato sulla forza economica del Milan nell’affrontare le trattative per i rinnovi di Maignan e Theo Hernandez, ecco che tutto torna. Perché sì, il Milan ha le risorse per sostenere i nuovi accordi contrattuali con entrambi i giocatori. Per Maignan le cose sono più avanzate e si va verso un rinnovo sulla base fissa di 5 milioni più bonus. 

Per Theo, come raccontato sabato, non ci sono ancora dialoghi aperti - che andrebbero aperti a stretto giro di posta - ma le condizioni sono chiare. Il terzino francese, giustamente, vuole che il club gli riconosca il suo valore, ma allo stesso tempo sa benissimo che non può tirare troppo la corda. Ecco perché Theo vorrebbe che gli venisse offerto lo stesso trattamento economico riservato a Rafael Leao. Si parla, dunque, di una base d’ingaggio sui 6-7 milioni più bonus. Sì, avete letto bene, non i 10 milioni di cui si era parlato in estate. Theo vuole rimanere al Milan, le sue parole nel post Lecce sono state abbastanza eloquenti sul suo feeling interno alla squadra . La società che deve aumentare, sempre di più, la sua coesione con i propri calciatori, andando a empatizzare maggiormente con loro. Ibrahimovic ha le caratteristiche per farlo e, da quanto si mormora, pare che stia cambiando approccio al suo ruolo da dirigente. Se riuscirà a portare quella carica positiva dentro lo spogliatoio e ad ascoltare i giocatori nei loro momenti di difficoltà, tutto il Milan ne potrà giovare in positivo. Sotto questo aspetto, lo scorso anno Stefano Pioli fece un lavoro enorme nel provare a colmare il vuoto lasciato dall’addio di Maldini e Massara. Ah sempre in tema di rinnovi, non penso che sia giusto tenere sulle spine nemmeno Davide Calabria, come vi abbiamo raccontato qualche settimana fa. 

Qualche riga per un tema che mi sta molto a cuore ovvero la politica adottata dal Milan in materia di prezzi dei biglietti. È sempre complicato per un club andare a mettere le mani nelle tasche dei propri tifosi, ma allo stesso tempo bisogna pensare che c’è un limite entro il quale si può lucrare sulla passione dei propri fan. Il momento storico-economico in Italia è quello che è e non vanno presi a parametro i 70 mila di Milan-Lecce o di Milan-Venezia, ma vanno analizzati i 58 mila di Milan-Liverpool. L’inizio di stagione non ha aiutato la vendita dei tagliandi, ma non si era praticamente mai verificato che il top match casalingo non andasse sold out. Qui non ci si è nemmeno avvicinati ai 60 mila e questo a causa di una politica dei prezzi, in tutti i settori dello stadio, fuori da ogni contesto logico. Gli uffici preposti guardino la realtà dei fatti e prendano una decisione di buon senso, riducendo il listino prezzi anche in partite di un certo tipo. Serve calore allo stadio e se si perde qualche euro, ma si ha lo stadio pieno, è più bello. 


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