Quilon e lo spaccato su Theo: piani da cambiare. Gabbia, un rinnovo meritato. Silenzio su un'altra trattativa
In una settimana sostanzialmente vuota di spunti, stranamente serena per quella che è la situazione attuale del Milan, ha tenuto banco la questione legata al rinnovo di Theo Hernandez. La genesi è la prima pagina della Gazzetta dello Sport di qualche giorno fa, dove la rosea annunciava una richiesta da 8 milioni d’ingaggio da parte del francese che il Milan non sembra disposto ad assecondare. Ma il colpo grosso lo ha fatto TeleLombardia, intervistando Manuel Quilon, agente del terzino francese, che ha dato uno spaccato della situazione. Il Milan non parla con lui da maggio-giugno, periodo nel quale aveva incassato la volontà del giocatore – rimasta immutata – di rimanere al Milan. Grazie, arrivederci e telefoni muti per mesi. Nel mentre a Milanello, la dirigenza ha tessuto colloqui diretti con il ragazzo, ricevendo ancora una volta apertura verso il rinnovo, ma è logico ed evidente che la prassi da seguire è sempre la medesima, ovvero sedersi al tavolo con l’agente del calciatore che non farà mai qualcosa di contrario rispetto alla volontà del proprio assistito.
Il siluro di Quilon ha "stanato" la posizione del Milan, che ora si trova costretto a dover fare almeno una telefonata all'agente, quanto meno per non indispettire ulteriormente il procuratore di Theo. Da quelle che sono le nostre informazioni, Theo Hernandez non avrebbe avanzato una richiesta da 8 milioni, bensì sarebbe orientato a chiederne 6.5-7 garantiti, ben sapendo che al Milan oltre determinate cifre non si può andare. Ma il giochino di voler far passare il giocatore come un capriccioso e che vuole andare alla rottura per esser venduto, non è l’interpretazione giusta. Anche perché se si dovesse andare a rottura, nessuno verrebbe a pagare i soldi che vale a livello di cartellino, ma si presenterebbe con un’offerta inferiore per toglierti il problema. E i giocatori forti, questo va ricordato e sottolineato, non sono mai un problema, specie quando sono sereni e li recuperi dal punto di vista mentale.
In settimana ci sarà un incontro per definire il rinnovo di Matteo Gabbia. Un prolungamento meritato quello del difensore che incarna il vero stile Milan, così come Davide Calabria. Gabbia ha dimostrato che con il tempo, con la serietà e la voglia di maturare, i risultati arrivano e lui li ha raccolti in maniera importante, fino a diventare un titolare assoluto della difesa milanista. Meriterebbe lo stesso rispetto anche Davide Calabria, che troppo spesso è stato preso di mira dai tifosi come se fosse il nuovo De Sciglio, il nuovo Montolivo o il nuovo Pioli. Tutto quello che succede di negativo al Milan, per questi filosofi, è colpa di uno che ha il Milan tatuato sulla pelle e che ha il sangue rossonero. Calabria non ha mai chiesto 4 milioni di stipendio, vorrebbe discutere il rinnovo sulla base dell’attuale contratto. Ma da Casa Milan tutto tace. Non un bel comportamento nei confronti di un proprio figlio, specie se si pensa che sono stati investiti 15 milioni per Emerson Royal, non proprio un fenomeno tale da poter pensare di liberarsi così a cuor leggere di un giocatore comunque affidabile. E 2 milioni per un’eventuale alternativa, in una grande squadra, sono la base, non l’eccezione.