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Qualche domanda al presidente Berlusconi

di Luca Serafini

Esistono silenzi assordanti. L'espressione non è granché originale, eppure descrive in maniera efficacissima i "non detti" che segnano, sovente devastandole, molte particelle della nostra vita sociale, lavorativa, familiare, i nostri rapporti col prossimo. Non bastasse questo senso di disagio nei confronti di chi se ne sta zitto, ci guarda fuggevolmente negli occhi tenendoli per di più bassi, non ci spiega, non ci sviscera, non ci fa capire, ecco che incombe il detto più fasullo, fuorviante di qualsiasi retorica popolare: "chi tace acconsente". Epocale stronzata. Chi tace non ha niente da dire, e basta. E se ha qualcosa da dire ma non lo dice, peggio per lui: è come se non avesse niente da dire, appunto.
Dunque tra sceicchi che entrano in via Turati dalla porta girevole (non esiste una porta girevole in via Turati, probabilmente non esiste nemmeno lo sceicco), assalti alla baionetta per Thiago Silva, trame sotterranee o mediterranee per Ibrahimovic (con note di sdegno del "Jag-avvocati in divisa" e indagini dell'NCIS), parametri (sotto) zero come il budget del Milan, pacchi postali restituiti (Maxi Lopez, Aquilani) o riconfezionati per la spedizione (Flamini), merce scaduta (Gattuso, Seedorf, Inzaghi, Nesta, Van Bommel, Zambrotta), mele acerbe o con dentro il vermicello, il calciomercato rossonero sembra uno di quei giardini chiusi dove nessuno entra più da anni e nemmeno le piogge acide ormai danno linfa nuova. Tutt'intorno, Juve Inter Roma Napoli persino Firoentina Lazio e Torino danzano felici sotto ai peschi in fiore.
Descritto lo scenario e tornando alla premessa, nascono una serie di domande che porterebbero a un'intervista liberatoria al presidente Silvio Berlusconi. La prima sarebbe su Barbara: ha l'età giusta e il ruolo giusto per frequentare, o sbirciare, blog, siti, social-network. Cara Barbara, lo vedi che siete sotto fuoco amico? Leggi come infamano il Milan gli stessi tifosi del Milan? Come cancellano 26 anni di gestione ai vertici in Italia e in Europa, rispetto a questo panorama brullo e desolato? Perché accettare tutto questo?
Lo sceicco sbarca con centinaia di milioni per una quota del club. Da investire come? Nel centro sportivo più grande d'Europa, Milanello, che ne vale una quarantina? Senza uno stadio di proprietà, con 60 milioni e passa da ripianare ogni anno? E perché mai dovrebbero investire centinaia di milioni su un marchio che non ha valore commerciale, ma è semplicemente uno slogan? Gli sceicchi le squadre se le comprano, poi si comprano o si costruiscono gli stadi, poi ingaggiano allenatori e campioni, hanno soldi e petrolio a cascata, che gli frega di dividere la torta quando possono averne una, dieci, cento, a due, tre, cinque piani, ricche di panna crema fragole canditi guarnizioni eccetera? E perché dovrebbero ripianare ogni anno una quota di quei 60 milioni, per passione? C'è al mondo uno sceicco che tifava Milan sin da piccolo?
Perché il Milan, presidente Berlusconi, "resiste agli assedi" invece di dichiarare incedibili i suoi campioni?
Ma se vendesse Ibrahimovic, davvero reinvestirebbe i soldi in uno o due grandi acquisti?
Sono scomparsi Acerbi, Astori, Ogbonna, Strootman, Asamoah, Dzeko, Balotelli, Tevez, Fabregas. Sono mai stati obiettivi reali del Milan? E quali sono i reali obiettivi del Milan?
Il Milan ha il primo bilancio italiano tra le società di calcio per ricavi dal marketing, è la settima al mondo nei social-network, arriva da un primo e un secondo posto quindi da alti ricavi per la Champions, ha un presidente che insomma un paio di generazioni tra nipoti e pronipoti dovrebbe lasciarle economicamente tranquille. Perché il budget del Milan non esiste?
Perché Inter Juve Roma e altre, stanno spendendo?
Crede davvero in Allegri? Se sì, perché dicono che abbia pensato a Capello? O Donadoni? O Costacurta? Perché ha cercato Guardiola...?
Crede davvero che il gap con la Juve in Italia e con le grandi d'Europa, si colmi con Traorè?
Perché non si legge da nessuna parte, di nessuna trattativa, di nessun contatto, di nessun interesse?
A pensarci bene, in fondo, presidente Berlusconi, ho una domanda sola da farle, una soltanto: perché non parla?


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