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Perché Leao non è (ancora) Vinicius. Le poche domande da fare a Mike Maignan. I rari infortuni tra i segreti del Napoli

di Franco Ordine

Dice Carlo Ancelotti dopo aver “sventrato” Anfield con il 5 a 2 sul Liverpool: “Vinicius è il calciatore più decisivo al mondo”. Lo dice non solo perché è stato lui l’eversore che ha rimesso in pista il Real Madrid sotto di due gol ma perché ricorda che è stato sempre lui il guastatore della finale Champions della passata edizione. Ho preso spunto da questa definizione di Carlo Magno, specialista della Coppa, per arrivare a Leao che sta lentamente recuperando la migliore salute fisica in vista delle settimane decisive della stagione milanista. Fino a Monza ha avuto qualche acuto e alcuni “bassi” secondo antica tradizione. Questo significa che fino a quando non diventerà, non dico come il brasiliano di Madrid, ma almeno come il georgiano del Napoli, per lui non si apriranno le porte dei club europei più prestigiosi. Non solo. Ma anche i calcoli dei suoi procuratori si ridurranno col passare delle settimane qualora non dovessero arrivare serate prestigiose in Champions league che è l’unico palcoscenico attrattivo. Sul punto, poi, meglio essere chiari. Adesso c’è dietro l’angolo il ritorno con il Tottenham. A seconda di come finirà la qualificazione Champion, si potrà pensare di rimettere sul tavolo il negoziato e concludere una trattativa (in un senso o nell’altro) che sta diventando penosa come qualche altra precedente. Dice Paolo Maldini: “Chi vuol rimanere, alla fine firma”. Giustissimo. Ma c’è anche da chiedersi: possibile che non si riesca mai a vincere qualche resistenza di calciatori a scadenza e procuratori relativi? Nemmeno una?

MAIGNAN SENZA FRETTA- Appena Mike Maignan ha rimesso piede nel gruppo per allenarsi regolarmente, è partita la corsa ad anticipare il suo rientro. Sulla questione, che non è di poco conto, vorrei dire: 1) bisogna fidarsi di Pioli e del suo “fiuto” nel decidere quando è arrivato il momento di schierarlo, come è avvenuto con Thiaw; 2) vorrei anche che il francese parlasse un bel giorno e ci spiegasse, dal suo punto di vista, come mai questo infortunio con due ricadute, è durato così a lungo, cioè se è davvero colpa del suo preparatore personale come hanno lasciato intendere alcune fonti “interessate”; 3) il suo recupero può eventualmente accelerare il ritorno al tradizionale schema del 4-2-3-1? Non mi stupirei affatto, in conclusione, se a fine settimana, Pioli dovesse poi decidere di prolungare ancora di qualche giorno l’assenza del portiere francese.

INFORTUNI- Tra Fiorentina e viaggio a Londra, ci potrebbero essere i possibili recuperi di Bennacer (importantissimo) e di Calabria. Uso il condizionale perché ormai in materia di infortuni non ci sono grandi certezze. Basta ricevere la nota societaria con la definizione di “affaticamento muscolare” per sapere che l’assenza dell’interessato può durate anche da una settimana a un mese e mezzo come accaduto ripetutamente in passato. E qui vale la pena di segnalare che per esempio il Napoli di Spalletti in questa stagione ha sempre potuto schierare la formazione titolare, rari gli infortuni e hanno giocato le stesse partite. Oltre a fare i complimenti allo staff napoletano c’è da chiedersi perché mai questo tipo di “perfomances” non possa accadere anche dalle parti di Milanello.


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