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Padre silenzio. Chi e quando compra il Milan?

di Pietro Mazzara

Il lento passare dei giorni sta portando anche il mese di giugno a concludersi senza sussulti sul mercato. L’effetto allucinogeno della conferenza di Zlatan Ibrahimovic è finito quasi subito, perché poi le parole sono rimaste – al momento – tali. I giorni passano, la stampa giustamente deve informare costantemente i tifosi, ma ci si barcamena in un mare del nord troppo calmo, senza sussulti. Un mare del nord silenzioso, per scelta o imposizione questo non lo sappiamo, che non aiuta il club nella considerazione globale e quotidiana dei suoi primi partner, ovvero i tifosi. Giusto ricordare questa espressione forte e importante di Gerry Cardinale di qualche mese fa e che dovrebbe essere alimentata, come si fa con un buon lievito madre. Il silenzio a cui faceva riferimento Ibrahimovic nella sua conferenza nel kick off della stagione, in questo momento, non è un’arma a favore del Milan. Basterebbe ascoltare la gente per capire che stare in silenzio, oggi, non aiuta specie se non si vedono movimenti importanti e di un certo tipo.

La trattativa per Zirkzee si è inceppata sulle commissioni chieste da Kia Joorabchian. Non è ancora saltata, perché con l’Europeo di mezzo è logico e comprensibile che ci possano essere dei giorni di stanca, ma anche i nomi che sono emersi – più proposti che sondati – hanno fatto si che l’ambiente attorno al Milan diventasse ancora più incupito. Il dato degli abbonamenti, a venerdì pomeriggio, era considerato soddisfacente da dentro la sede, ma è ovvio ed evidente che i tifosi che hanno rinnovato la loro tessera lo hanno fatto per il puro amore verso i colori rossoneri, non perché spinti ulteriormente da movimenti di mercato che, lo ribadiamo, servono a dare entusiasmo a un pubblico che non ha e non può dimenticare che l’Inter ha vinto la seconda stella nel derby. Un anno fa, di questi tempi, c’erano movimenti scoppiettanti tra la cessione di Tonali e gli arrivi di Loftus-Cheek e Pulisic e altre trattative che aiutarono, specie a livello mediatico, ad attenuare il terremoto del licenziamento di Paolo Maldini e Ricky Massara che generò non poche discussioni. 

Non c’è un singolo tifoso del Milan che, in tutti questi giorni dopo la fine del campionato, non faccia a noi addetti ai lavori due domande: chi compra il Milan? E quando? Domande lecite, alle quali però non è facile dare una risposta. Così come non è semplice spiegare del perché non ci siano state proposte ufficiali a Theo Hernandez per intavolare una trattativa vera per il rinnovo nonostante il Milan voglia trattenere sia lui sia Maignan. 

Il silenzio va riempito con parole e fatti. Il calcio ha delle logiche narrative diverse rispetto ad altri ambiti. E l’erba del cugino, sotto questo aspetto, è sempre più verde…  Con la speranza di essere smentito nelle prossime ore.


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