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Milan, tre possibili soluzioni per ripartire. La linea sul mercato. La grande opportunità

di Antonio Vitiello

Vale tantissimo la Supercoppa italiana che il Milan si giocherà domani sera a Riyad. E’ una grande opportunità per vincere un trofeo (forse l’unico di questo 2023, vedremo…) ma è l’occasione giusta per ripartire dopo una settimana infernale. Tutto è cominciato con quei due gol incassati in sei minuti contro la Roma, dopo 85 minuti di controllo totale del match. Un pareggio che ha tolto certezze e che ha evidenziato delle problematiche difensive. Poi il ko in Coppa Italia e il primo tempo orrendo contro il Lecce hanno messo tutti sul banco degli imputati. Sotto accusa il mercato estivo che fin qui non ha prodotto grossi risultati, la tenuta psicofisica di alcuni giocatori chiave e un atteggiamento non da Milan. Critiche condividibili se si guarda sempre nell’ottica di migliorare e crescere, mai cullarsi sugli allori e sedersi dopo le vittorie.

Cosa dovrebbe fare allora il Milan per riprendere la marcia? In molti invocano l’intervento sul mercato ma la linea del club è fin troppo chiara. Nemmeno una settimana fa Paolo Maldini lo ha detto in Tv senza girarci attorno, e non sembra essere un bluff quello del dirigente milanista. Il Milan a gennaio non comprerà nessuno e secondo il club la squadra è già competitiva così. Il Milan ha sposato la linea della sostenibilità e andrà avanti così. Scelta legittima, soprattutto al giorno d'oggi dove altre società sono in crisi finanziaria e devono fare i salti mortali per non fallire, ma si poteva fare sicuramente meglio. Che sia questione di scelte in estate o di un budget non troppo elevato, ma qualcosa di meglio si poteva fare.  

E se dal mercato ci si può attendere poco, allora ci sono tre strade per cercare di far ripartire la macchina Milan. Prima mossa è recuperare gli infortunati, perché alla lunga pesa giocare con 7-8 elementi in meno, specialmente per una questione di rotazioni. Origi, Kjaer, Rebic e Messias sono tornati, ora tocca agli altri e bisogna farlo prima possibile perché il Milan al completo è competitivo.

Detto della questione infortuni, il secondo punto riguarda l’atteggiamento. Più attenzione e più lucidità nelle scelte in campo. C’è bisogno di maggiore cattiveria sotto porta e di fare le scelte giusta nella fase difensiva. Gli errori individuali e concettuali sono troppo frequenti, e stanno compromettendo i risultati. Vedi Roma e Lecce, ma anche le partite prima del Mondiale come contro Cremonese, Torino e altre gare mal interpretate.

Il terzo punto riguarda l’aspetto tattico. E’ un caso che quest’anno il Milan non sembra mai avere equilibrio? Soffre spesso in difesa, e non è solido. Manca sicuramente Maignan, fondamentale nel guidare il reparto, ma l’anno scorso i rossoneri hanno trovato maggiore solidità quando è stato inserito un mediano nel ruolo di trequartista, dando più sostanza al centrocampo e rendendo la squadra sicuramente più compatta.


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