Milan, il nemico numero uno te lo ritrovi in casa. La rosa rossonera: curiosità e dettagli
Esiste un problema serio al Milan che più di qualsiasi acquisto o schema tattico più risultare determinante. Il nemico numero uno per i rossoneri sono gli infortuni, la causa principale del mancato successo nella passata stagione. Si è cercato di cambiare molto a giugno, Folletti ha preso il posto di Tognaccini ma il risultato non è cambiato di una virgola. Pronti, via e il Milan è alle prese con 3 infortuni pesanti a livello muscolare. Prima si è fermato il solito Alexandre Pato, ormai quasi un'abitudine per il brasiliano. Un mese e mezzo di stop e arrivederci ad ottobre. Anche Robinho dopo il match con la Samp ha dovuto alzare bandiera bianca. Nel turno successivo è toccato a Riccardo Montolivo che resterà fermo ai box per 2/3 settimane, per non parlare dei lungodegenti Abate, Muntari, Didac Vilà e Mexes (quest'ultimo in netta ripresa ha giocato 90 minuti con la Primavera). L'allarme è stato lanciato anche dallo stesso amministratore delegato Adriano Galliani: “Gli infortuni sono il vero problema del Milan, dobbiamo trovare una soluzione per ovviarlo. Perdiamo un giocatore a partita”. Parole pesanti che non nascondono preoccupazione, i rossoneri persero un giocatore a partita e per tanti aspetti l'inizio di questa stagione rispecchia quella passata sotto l'aspetto degli acciacchi fisici. La rosa dello scorso torneo era molto più forte qualitativamente rispetto all'attuale, e se il Milan mantiene la stessa media di infortuni di certo troverà più difficoltà a fronteggiare la mancanza dei titolari. Soliti problemi anche per Massimiliano Allegri, che però dovrebbe avere la capacità di saper adattare i moduli agli uomini a disposizione. Una certa dose di variabilità tattica potrebbe essere indispensabile in questi casi di emergenza. Nonostante le voci di un possibile cambio di schema di gioco, a Milanello continuano ad allenarsi con lo stesso modus operandi, a conferma che il tecnico toscano non ha ancora intenzione di modificare il suo schieramento preferito.
In estate si è parlato anche di ridurre la rosa a 26 giocatori, ma alla fine Allegri immaginando nuovamente problemi di natura fisica ha preferito tenersi quei 5/6 giocatori in più da utilizzare in caso di emergenza. Analizzando l'intera squadra a disposizione, l'allenatore livornese ha una rosa di 32 giocatori con ètà media di 26.2 anni. Il più vecchio della è Mario Yepes con 36 anni, poi Abbiati con 35. Mentre il più giovane è M'Baye Niang, ancora 17enne. Antonio Cassano (30) con la sua partenza ha fatto calare ulteriormente l'età media anche se la rosa è aumentata numericamente con gli ultimi innesti di mercato grazie agli arrivi di De Jong (28), Niang (17), Bojan (22) e Pazzini (28). Se contro il Bologna abbiamo visto in campo un Ital-Milan, con 10/11 tutti di nazionalità italiana, in rosa ci sono comunque 19 atleti stranieri. Dopo l'addio di Thiago Silva si riduce il numero di brasiliani (una volta costituivano un gruppo nutrito a Milanello), ora sono solo 3 (Pato, Robinho e Gabriel), mentre aumentano i francesi (Mexes, Flamini, Niang), tre anche gli spagnoli (Bojan, Didac Vilà e Carmona), due gli olandesi che prendono il posto di Seedorf e Van Bommel (sono Emanuelson e De Jong), due i colombiani (la coppia centrale Yepes-Zapata) e due anche i ghanesi (Muntari-Boateng). Per il resto Mesbah (Algeria), Constant (Guinea), Traorè (Mali) e Strasser (Sierra Leone). L'acquisto più costoso dell'estate rossonera è stato Pazzini (circa 12,5 milioni considerando i 7,5 all'Inter più il cartellino di Cassano valutato 5 milioni). Il secondo è stato il difensore Francesco Acerbi, prelevato dal Genoa per 4 milioni.
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