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Milan, è ora di usare effettivamente lo scouting. Bilancio 2012, le prime anticipazioni che fanno ben sperare per il prossimo mercato. Marotta sfotte ma Bendtner sarà mica il top player?

di Pietro Mazzara

A volte le idee migliori per un editoriale vengono fuori quando parli con gli amici, senza troppi pensieri per la testa. Riesci ad analizzare alcuni aspetti che la frenesia del dover dare sempre e comunque la miglior informazione possibile sul Milan non ti consente di osservare con cura. “Cavani è stato pescato in Uruguay e Falcao in Colombia. Perché il Milan non cambia zona di scouting?”. Domanda lecita da parte dell’amico Federico alla quale ho cercato di dare una risposta. Ma il Milan la usa o no la sua rete di osservatori? Se si, quali zone del mondo vengono coperte dagli osservatori che la società manda in giro? Gli esempi di Falcao e Cavani sono calzanti e l’exploit che sta avendo la Colombia in Sud America è la testimonianza di come il mercato si può e si deve fare, a livello di scouting, in zone poco conosciute anche perché il Brasile è diventato una gioielleria troppo cara per il calcio italiano che, a livello economico, è ai minimi storici. Sotto questo punto di vista va inteso l’arrivo di Niang, giovane sconosciuto ai più, frutto di un’opera d’osservazione attenta che in quel di Milanello sperano possa dare i frutti sperati. Ma il periodo di austerity, seppur in parte, potrebbe finire a gennaio o comunque nell’anno 2013. L’obiettivo impellente del Milan era quello di chiudere il bilancio 2012 con il minor buco possibile e questo accadrà al 31 dicembre.

Facendo due calcoli lineari sulla voce più gravosa dello scorso bilancio, ovvero il monte ingaggi, notiamo come nell’esercizio 2012 il Milan avrà un risparmio netto di quasi 42 milioni di euro visto che sono ben 14 i vecchi contratti che non dovranno più essere pagati per intero. Una cifra irrisoria diranno i più ma non è così perché fino al 30 giugno 2012 le casse di via Turati hanno dovuto elargire lo stipendio mensile a tutti quelli che se ne sono andati. Il risparmio su questa voce, unitamente all’indotto del guadagno potenziale dalle cessioni di Ibra, Thiago Silva e Cassano oltre al risparmio futuro sugli ingaggi (il vero segreto per il quale il Milan potrà tornare a spendere nel 2013), porta a un utile stimato di 232 milioni di euro, ovvero quasi il fatturato del 2011 fermo a 268. A questi 232 andranno poi sommati i nuovi contratti firmati con gli sponsor, gli introiti tv e quelli da stadio che verranno calcolati anch’essi entro la fine dell’anno. Detto questo, bisogna essere cautamente fiduciosi per il prossimo mercato e anche per il prossimo bilancio perché il solo risparmio degli ingaggi semestrali fa crollare la perdita del Milan dal -68 di un anno fa a circa -16 che potrà diventare un -20 con l’aggiunta dei nuovi contratti sottoscritti in estate. Un ammanco sostenibile sia per Finivest sia in ottica Fair Play Finanziario.

Occhio dunque al mercato invernale e ai movimenti che potranno essere fatti, sia in entrata che in uscita. La posizione di Robinho, nonostante tutto, è sempre in bilico. Il Santos lo vuole e a gennaio tornerà alla carica. Il Milan però non cederà al ricatto brasiliano ben sapendo che il Peixe ha una grossa disponibilità economica. Successivamente si proverà a piazzare Mesbah che rischia di fare quattro mesi da panchinaro fisso e al suo posto si proverà a prendere un esterno sinistro che possa alternarsi con Antonini. Infine una battuta sulle ironie di Marotta sul mercato milanista. Il dirigente bianconero ha punzecchiato il Milan dicendo che la Juventus ha trattenuto i suoi top players mentre il Milan li ha ceduti. Ebbene signor Marotta, meglio perdere i top players e non illudere la gente piuttosto che fare come si è fatto a Torino dove si è passati da Dzeko e van Persie a Bendtner. Ah già, dimenticavo, se lo prende la Juve è un top player…


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