Mercato riaperto dopo la “botta” di Parma. Rabiot renderebbe il centrocampo coi baffi. Theo da svegliare, Leao processo immeritato
Dopo i ceffoni presi a Parma, sono avvenuti fatti non certamente banali. Il primo sul quale voglio soffermarmi è quello dell’arrivo, imprevisto, di Gerry Cardinale a Milanello. Il proprietario del Milan e capo di RedBird ha parlato (solo) con Fonseca, l’allenatore mentre Ibra- scortato da Moncada- è andato nello spogliatoio di Milanello a incontrare la squadra. Nessuno di noi sa esattamente cosa si siano detti, di sicuro però Ibra si è assunto la responsabilità -unica- della guida dell’area tecnica di questa stagione anche dinanzi al suo patron. È giusto che Cardinale rimanga fuori da queste dinamiche avendo affidato a Zlatan il compito di suo vice e di sua “voce” e in più non vivendo a Milano o in Italia dove arriva periodicamente per una serie di affari, non può avere contatti frequenti con i calciatori. Il secondo episodio da segnalare è la novità registrata nelle cronache di calcio-mercato dopo Parma. Qui hanno ripreso vita due trattative che sembravano abbandonate in apparenza, e cioè lo scambio Saelemaekers-Abraham seguito dall’interesse per Rabiot e la trattativa per Konè. Se cambi strategia nel giro di poche ore è perché ti viene il sospetto d’aver sbagliato qualche mossa!
Nello scambio con la Roma, al di là delle frasi di Fonseca sul belga, il Milan compie un buon affare finanziario (la valutazione offerta dalla Roma consente una ottima plus-valenza) mentre quello tecnico è tutto da decifrare. L’inglese arriva senza la partenza di Jovic e questo sorprende francamente perché aggiunge un altro candidato al ruolo di centravanti perdendo invece un jolly molto prezioso da utilizzare in corso di partita e dalle caratteristiche difensive note. Rabiot poi è la spia dell’allarme scattato a casa Milan dopo la sconfitta di Parma e la dimostrazione che per difendere meglio il recupero del 4-3-3 diventa una mossa fondamentale. Con il francese ex Juve che si può trattare anche dopo la fine del calcio-mercato, il centrocampo del Milan diventa molto competitivo al pari di Juve e Inter. Il mio ideale trio è Fofana-Reijnders-Rabiot. È in partenza Bennacer. È interessato ai soldi arabi e questo vuol dire che non era giusto per il calcio europeo. Saele e Adli si sono allenati fino a 1 minuto prima di lasciare Milano e cambiare squadra.
L’intemerata di Ibra al gruppo fa capire che molte delle responsabilità della figuraccia di Parma sono state attribuite al famoso “atteggiamento” indicato da Fonseca per indorare la pillola, insomma ai calciatori e in particolare a qualche big, tipo Theo perché processare Leao significa non ricordare il suo ruolo decisivo recitato in molte azioni offensive. Che Rafa non difenda non è una novità: Pioli lo ha sempre lasciato libero di sonnecchiare per averlo sempre pronto a ripartire e sprintare.
Non so se il destino di Fonseca possa dipendere dall’esito del viaggio a Roma con la Lazio. Quello che so è che o il Milan si rimette, con le testa, oltre che con le posizioni in campo, sul binario giusto oppure la stagione diventa complicatissima fino dal mese di settembre e durante la sosta è il periodo giusto per far esplodere polemiche e rilanciare la denuncia della crisi tecnica.