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Maignan-Milan, ecco come si è cautelata la società al silenzio di Donnarumma. Mandzukic titolare: messaggio a Leao. Fa sorridere la richiesta di sanzioni da parte degli undici club firmatari

di Pietro Mazzara

Il Milan ha bloccato Mike Maignan del Lille. L’accordo prevede una cifra sui 18 milioni complessivi per il club francese e 3 milioni per cinque anni al portiere. Il perché di questa mossa? Semplice ed ovvio: perché Gigio Donnarumma e Mino Raiola non hanno ancora detto né sì né no all’offerta da 8 milioni netti per i prossimi cinque anni fattagli dal Milan e allora, per non rimanere con il cerino in mano, Maldini e Massara hanno definito nei dettagli l’operazione con Maignan, che è ben consapevole che si potrà trasferire a Milano solo se Donnarumma – che rimane la priorità rossonera – dovesse saltare definitivamente. Normali strategie di mercato da parte di un club che ha scelto di non farsi prendere per il bavero dagli agenti e che si sta muovendo per trovare le alternative. Vero, perdere eventualmente Donnarumma a zero sarebbe un fallimento economico importante, ma sarebbe anche un sacrificio – doloroso – che è lo specchio di quanto si va dicendo da settimane: gli agenti, oggi, sono i veri protagonisti delle decisioni dei loro assistiti. Sinceramente non so come andrà a finire, personalmente mi auguro che Gigio rimanga al Milan per sempre, ma credo che non sarà così anche perché – ciclicamente – si riaprirebbe la tarantella del contratto. Il rinnovo di Ibrahimovic, sotto questo aspetto, non sembra aprire un viatico anche per il compagno di scuderia, anche se Zlatan ha dato l’esempio. Chissà, intanto il tempo stringe e manca meno di un mese alla deadline che le parti si sono date per chiudere la questione.

Certo, magari molto passerà dalla qualificazione in Champions del Milan, che questa sera all’Olimpico cerca tre punti fondamentali contro la Lazio. Lo farà con Mandzukic dall’inizio e non con Leao. Il portoghese si accomoderà in panchina e tornerà ad essere un’arma da sfruttare a gara in corso, ovvero quando le energie degli avversari saranno ridotte. Rafa ha deluso, c’è poco da dire. Le scuse, adesso, stanno a zero. È stato coccolato e difeso allo strenuo dal mondo di Milanello e quando ha fatto qualcosa di buono, gli è stato riconosciuto anche dalla critica. Tuttavia, quando si è trattato di doversi prendere delle responsabilità, ne è stato schiacciato. Senza se e senza ma.

Vincere questa sera è fondamentale. Per farlo non importa giocare bene o giocar male, importa mettere tre punti in cascina, perché il Milan merita la qualificazione in Champions League. La questione SuperLeague ha dimostrato come la Uefa sia stata colpita sul nervo scoperto, ma andava spiegata meglio dalle fondatrici. Ora la battaglie legale rischia di essere una guerra clamorosa, con il Milan che – stando alle parole di Ceferin – sarebbe stato “assolto” in seconda istanza. Bisogna vedere se e come andrà incontro a sanzioni, perché sanzionare un’idea è legalmente scorretto. Ma quando di mezzo ci sono i soldi, i codici giurisprudenziali vanno a farsi benedire. La cosa che fa sorridere è come società di Serie A, che prendono soldi dai diritti televisivi grazie a Milan, Inter e Juventus, abbiano chiesto sanzioni nei loro confronti dimenticandosi che la sopravvivenza dei loro conti è dovuta al fatto che i broadcaster, quando comprano i diritti tv della Serie A, lo fanno per le nostre big. Ogni tanto guardare la realtà dei fatti sarebbe esercizio gradito.


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