Lo spirito degli immortali, lo spirito degli invincibili
Tutto è passato per Udine! Il Milan ora deve onorare una grande, sofferta, incredibile vittoria, ripetendosi contro il Cesena e nella supersfida contro la Juventus. Due ostacoli che i rossoneri potranno superare se, come non ho dubbi, metteranno in campo lo spirito visto in Friuli nel secondo tempo. Un giocatore su tutti, un mitico erede di quella filosofia lasciata dai grandi giocatori che hanno avvolto il Milan nella porpora degli eroi, gli Immortali di Arrigo Sacchi e gli Invincibili di Fabio Capello. E’ Massimo Ambrosini che, da splendido Capitano, ha trascinato i compagni fuori da una situazione terribile e forse irrecuperabile, li ha spinti a credere all‘impresa impossibile, grazie ad una sua prestazione infinita, entusiasmante spettacolare, quasi ad imitare Tom Cruise che cammina, sospeso nel vuoto, sul grattacielo più alto del mondo, il Burj Kharifa di Dubai. E nel vuoto, sull’orlo della caduta, era proprio il “Suo” Milan, tramortito dal grande freddo. Non so quali saranno i giocatori in scadenza di contratto che ritroveremo, la prossima estate, il primo giorno di raduno a Milanello. Io però me li voglio gustare fino in fondo questi mesi, insieme agli indimenticabili eroi di questi primi 12 anni del terzo millennio. Massimo Ambrosini che da 16 stagioni sta immolando tendini, muscoli, omeri e ginocchia, lottando su ogni pallone, rubando, leggendario Arsenio Lupin, palloni su palloni. I suoi gol non sono mai stati banali, le sue prestazioni sono sempre state generose e continue. Per me lui è quello che lotta, sfinito, su quell’ultimo pallone contro la Sampdoria, nella stagione dello Scudetto del Centenario, quello che mette in mezzo il corner deviato in rete da Ganz, quello che tocca di nuca il pallone, con l’ultimo salto della partita, per la rete di Inzaghi –Tomasson contro l’Ajax, quello che realizza siccome un angelo, la rete simbolo del titolo numero 17, con un colpo di testa senza scampo per Peruzzi. Rino Gattuso, potente, sferzante, ululante come un Vento Catabatico, orgoglioso, solenne, spaventoso come il Leone della Savana. Un altro grande trascinatore, un esempio in campo, ma soprattutto negli spogliatoi e a Milanello, dove è sempre stato il primo ad arrivare ed uno degli ultimi a lasciare il Centro Sportivo. Rispettato e amato dai compagni per il suo spirito di sacrificio, è un altro grande discendente di quella Stirpe d’Oro che ha accompagnato i tifosi del Milan nell’Empireo Platonico della Gloria. Alessandro Nesta, lui più forte di ogni disavventura, ha lottato con fierezza e coraggio non solo contro tutti gli avversari, in campo, ma anche contro quelli più subdoli, che hanno costretto “Tempesta Perfetta” a vincere gli infortuni più gravi, quelli che solo un uomo dalla soglia del dolore fisica e morale altissima poteva riuscire a sconfiggere. Pippo Inzaghi, con un gesto di coraggio, non ha voluto lasciare il suo Club più amato, senza una grande festa dedicata a lui, all’attaccante dai Numeri Perfetti. Il dio del calcio, a volte generoso, a volte però terribile, forse perché invidioso di un Campione, amato, amatissimo dai suoi tifosi, lo ha voluto fermare, mentre lottava su un pallone in…casa sua, nell’area di rigore di San Siro. “Alta Tensione “ ha sofferto, è tornato, diventando -ed è un altro record della sua straordinaria storia- l'unico attaccante al mondo che i tifosi esaltano con un applauso stordente, con un boato, con un coro leggendario non dopo un suo gol, ma quando lo vedono solo alzarsi dalla panchine. Affetto infinito! Clarence Seedorf, professionista unico, esemplare, serissimo, è riuscito a conciliare la sua infinita classe allo spirito di sacrificio, all’infinito orgoglio, al senso di appartenenza ad un Club per il quale ha dato tutto in questi 10 anni. Un problema al ginocchio non riesce a permettergli quella costanza e a quella intensità di allenamento che gli ha consentito di diventare uno dei più leggendari e vincenti giocatori al mondo. Il suo carisma però avvolge questo Milan Porfirogenito, dall’alto contenuto di classe, dalla eterna voglia di vincere, stupire e regalare spettacolo. Qualità trasmesse dagli Indimenticabili di 25 anni fa, qualità ancora oggi vive e splendide grazie ai loro Eredi, grazie allo spirito indomabile di Massimo Ambrosini, Rino Gattuso, Alessandro Nesta, Pippo Inzaghi e Clarence Seedorf!!!