Le verità di Firenze: Tomori imprescindibile, Ibra è ancora fondamentale, il Milan non è imbattibile. Ecco come ha gestito Pioli il post partita
Il Milan si è impiccato da solo a Firenze. Poco da dire, perché i rossoneri hanno tenuto il pallino del gioco per 70 minuti su 90 e sentire Italiano che dice che la vittoria della Fiorentina è meritata fa un po’ sorridere. La piena onestà non è di questo mondo. Subito dopo la partita, come raramente accade, Stefano Pioli ha tenuto a rapporto la squadra e le ha rivolto un discorso chiaro e semplice: vietato abbattersi. Prima o poi sarebbe dovuta arrivare, la prima sconfitta, ed è arrivata pur giocando meglio degli avversari. Il Milan è stato più impreciso della Fiorentina, ha avuto occasioni per rimettere la gara subito in carreggiata (errore di Ibrahimovic su cross di Kjaer) ma non lo ha fatto. Saponara si è inventato un gol pazzesco, ma è il frittatone fatto da Tatarusanu e Gabbia in occasione del gol di Duncan che ha dato ai viola un vantaggio mentale che, fino a quel momento, non sembrava esserci. E così finisce che Vlahovic, messo in riga da Kjaer, te ne pianta due sfruttando due errori di sistema e si prende i titoli. Che ha diviso con il suo idolo ibrahimovic, che ha recuperato prestazione e quasi il risultato con una doppietta che lo porta a quota 89 gol in rossonero, ma che certifica ancora una volta come sia ancora un giocatore fondamentale per il Milan. Il che è sia un bene, sia un male. Dall'altra parte del campo, con la 9 della Fiorentina, ci sarebbe il suo erede ideale, ma andava preso prima. Oggi 80 milioni il Milan li investe per tutta la campagna acquisti estiva.
In tanti hanno puntato il dito sulla mancata uscita di Gabbia dal campo, con Matteo che è apparso assai spaesato come non lo avevamo mai visto. Ma la risposta è semplice: Kalulu sul centrosinistra, a detta di Pioli, avrebbe fatto fatica. Chi meglio di lui può dirlo? Ma guardando razionalmente alla partita, dove gli errori dei singoli hanno mandato in malora la prestazione collettiva, è una sconfitta che deve servire al Milan per capire che non si è una corazzata imbattibile e che non sempre le rimonte riescono. Pioli vorrà una reazione sia mercoledì a Madrid sia domenica contro il Sassuolo, perché il cammino in campionato è lungo e davanti al proprio pubblico, sarà fondamentale dare un segnale che quanto visto a Firenze è stato corretto immediatamente.
Forse un mea culpa, Pioli, lo potrà fare sui cambi. Non tanto quello di Kalulu per quanto detto sopra, ma sul quando farli. Sotto 2-0, aspettare 10 minuti della ripresa per ribaltare il sistema tattico forse sono stati un po’ troppo. Ne parliamo da fuori perché è giusto che se ne parli. Messias non è ancora al top, lo si è (non) visto al Franchi. Deve recuperare ritmo gara per trovare le giocate giuste.
La partita del Franchi, poi, ha fatto capire quanto sia importante Fikayo Tomori per questa squadra. Il centrale inglese, che proverà il recupero per dopodomani, è la metà esatta della mela con Kjaer. Non c’è dubbio e non c’è niente da fare. Non è un caso che il Milan imbarchi la peggior partita a livello di gol subiti da Atalanta-Milan 5-0 senza di lui.