La moda è coinvolgere il Milan. Chi ama il calcio sta soffrendo. Con la Juve primo bivio scudetto. Infortuni: solo jella o c'è dell'altro? Le verità di Marotta. FIGC nel mirino, finalmente
E' un po' difficile restare circoscritti all'ambito Milan, parlando di calcio in questi giorni. Il caso-scommesse coinvolge una sfera ampia di vita italiana, dall'offerta legale che - quasi come una volta la schedina del Totocalcio - tiene in piedi una filiera ma affossa intere famiglie, ai vizi o alle patologie di chi vi si è dedicato facendo parte di quello stesso mondo. Il modo più serio per affrontare l'argomento è la sofferenza, innanzitutto, di chi - come me, come voi - ama il calcio e i suoi protagonisti. L'altro modo è di attendere la fine delle indagini, delle istruttorie, dei processi e delle sentenze, senza affidarsi alle voci, ai sentito dire, alle indiscrezioni o (peggio) agli umori di un personaggio equivoco e discusso come Corona. Posso solo augurare a chi sbaglia nella vita, cioè tutti, di avere poi la stessa comprensione, la stessa tolleranza, lo stesso supporto, gli stessi alibi di cui fruiscono ora i personaggi coinvolti.
Per starcene all'interno dell'orticello rossonero, possiamo solo prendere atto che (dopo i veleni di Genova) le soste sembrano avere un che di maledetto tra infortuni, eventi e illazioni che puntualmente fioriscono intorno a Milanello. L'assalto mediatico sembra strumentale e sistematico: molti i cognomi coinvolti, ma solo il Milan a rischio illecito. Sapevano? Non sapevano? L'hanno venduto apposta? Hanno taciuto col Newcastle? Hanno truccato le partite? E' diventata una triste moda quella di screditare quanto il club sta facendo dentro e fuori dal campo.
Anche la Juventus ha le sue belle magagne in tema di infortuni, e con i bianconeri anche molti club italiani ed europei, ma quando a farsi male è qualcuno del Milan partono regolari le inquisizioni verso staff tecnico e sanitario. Mai via di scampo: o è bianco o è nero, non è jella, non è un caso. Alla faccia dell'aziendalismo, non trovo più né voglia né argomenti per occuparmi del tema: continuerò a far curare me, la mia famiglia e gli amici che me lo chiederanno, dai medici, dai fisioterapisti rossoneri. E' stato così dai tempi di Monti e Tavana, è proseguito con Melegati fino Sala, Mazzoni e a Cristiano Fusi, passando per le mani di Mario Ruggiu, Boerci, Nello Genovese, Trabattoni. Dopo di che ognuno pensi quello che vuole.
Con i bianconeri sarà il primo bivio scudetto della stagione, perché c'è la possibilità di allontanare una rivale diretta e minare alcune certezze che sfruculiano nelle teste juventine. Sommati infortunati, convalescenti e presenti, ritengo i rossoneri superiori. Dovranno dimostrarlo in campo. Nelle ultime settimane Lazio, Dortmund e Genoa si sono un po' snaturare per mettere in difficoltà Pioli, arretrando il baricentro e serrando le linee. Allegri questo già lo fa fisiologicamente, quindi l'unica sorpresa che può riservare a San Siro sarebbe una Juventus aggressiva e offensiva, ma senza il suo leader difensivo, con Chiesa e Vlahovic non al meglio, la vedo dura nel prevedere lo spartito della gara.
Voglio bene a Giuseppe Marotta che conosco dai tempi del Venezia e dell'Atalanta e che, nei suoi anni alla Sampdoria, fu gentile e comprensivo aiutandomi in un problema familiare che vedeva coinvolta mia mamma in un ospedale genovese. Lo vedo sempre più arrabbiato con Lukaku e Skriniar, ai quali imputa colpe di cui però si è macchiato anche il turco che dal Milan è passato all'Inter nel 2021. Anche questa è una moda e Giuseppe lo sa molto bene: non ci sono due o tre o cento verità, ce n'è una sola e riconduce sempre e solo al denaro.
Finalmente la politica si vuole occupare della FIGC: non importa quale fazione stia chiedendo il commissariamento, è decisamente più significativo che qualcuno ne parli. Lo sfacelo che riguarda il nostro sistema, dalla Nazionale in giù, non può avere responsabili marginali che siedono però su poltrone di potere. Gravina parla a sproposito di carne da macello: il macello lo hanno creato loro a tutti i livelli e sarebbe ora che ne pagassero le conseguenze.