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La festa rossonera continua: quanti numeri a favore del Milan

di Tiziano Crudeli

A Genova,  contro il rossoblù di Malesani , il Milan ha stravinto,  non tanto per il punteggio quanto per la netta supremazia esercitata per tutto  l’arco della gara. Nel corso di questo campionato   non era mai accaduto che i rossoneri avessero un possesso palla del 73,4% (nel primo tempo è  arrivato a toccare punte  dell’80%) con ben 943 passaggi di cui l’89% sono risultati  positivi. Dati statistici che avvalorano il netto predominio   della squadra di Allegri. La difesa da quattro turni non subisce gol.  E’ la settima vittoria in otto partite per un totale di 22 punti su 24.  Ibrahimovic  illumina la scena . E’  lui il grande protagonista della serata. Inventa assist al bacio per Nocerino e Ambrosini, si procura il rigore con  la conseguente espulsione di Kaladze,   poi dagli undici metri  realizza il suo ottavo gol in campionato  (tredicesimo stagionale in quindici  partite).  Una media davvero fantastica  e siamo soltanto all’inizio. Alcuni giornalisti e qualche illustre compagno  di Ibra  continuano a sostenere che Zlatan dovrebbe giocare più a ridosso dell’area avversaria. Una rispettabilissima opinione che pochi condividono. Numeri  alla mano lo svedese da suggeritore e  rifinitore offre il meglio di un repertorio vastissimo e di gran classe che comunque non nuoce al bomber  visto il numero dei gol e la frequenza incredibile con cui va a bersaglio.  D’altronde anche il suo costante movimento libera le corsie centrali nelle quali a turno sì inseriscono  centrocampisti e difensori . Non a caso i 29 gol del Milan  in tredici giornate di campionato   sono stati segnati  da tredici marcatori diversi e da un’autorete del catanese Lodi.  Nella lista dei marcatori rossoneri più prolifici spicca il nome di Antonio  Nocerino che a Marassi, sfruttando un cross di Boateng,   taglia il rispettabile  traguardo di cinque   reti  in campionato.   I progressi di Nocerino sono evidenti. Bene Kevin Prince Boateng, instancabile cursore e fiero combattente.  Ignazio Abate  motorino inesauribile. Thiago  Silva commette soltanto una piccola leggerezza (ha sbagliato  un disimpegno che ha offerto una pericolosa opportunità ai genoani) ma per il resto è stato perfetto. Come sempre. Tra i migliori va inserito pure Massimiliano  Allegri, bravo a trovare i correttivi giusti rinunciando perfino a qualche big relegato in panchina o in tribuna. I risultati e il gioco sono dalla sua parte. Ad essere sofisticati  e pretenziosi c’è anche l’altra faccia della medaglia dove trova posto chi ha commesso qualche sbavatura di troppo. Robinho  completamente solo a pochi centimetri dalla linea di porta del Genoa, ha  spedito  il pallone sopra la traversa. Era davvero impossibile sbagliare quel gol, eppure Binho  c’è riuscito per la seconda volta (la prima col Barcellona). A furia di commettere errori sesquipedali  prima  o poi, inevitabilmente,  finirà per piazzare il colpo giusto.  A non deprimerci e a non deprimerlo del tutto  ricordiamo che ha avuto  il merito di confezionare l’assist  per   Ibra ,  poi  steso in area  da Kaladze.  Massimo Ambrosini non ha convinto,  intanto per aver ciccato il pallone  in maniera grossolana nel momento in cui, innescato  da Ibra, era in posizione favorevole per battere a rete. Ambro nel ruolo di  playmaker non ha fatto grandi cose, anzi sovente si è fatto trovare poco lucido. Cavilli.  In una serata di festa.


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