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L’area torna a riempirsi. Lo “Schiaffo del Montenegro”. In attesa di Dusan. Il “Massimo Sistema” si chiama Milan

di Carlo Pellegatti

Il Milan ha comprato il centravanti titolare della nazionale tedesca, che l’8 giugno 2025, non 1925, ripeto 2025, ha affrontato, pur perdendo, laFrancia nella finale per il terzo posto della Nations League. Se la dirigenza non ha messo a disposizione alcun euro per la campagna rafforzamento di gennaio, Igli Tare è stato due volte bravo perché innanzitutto ha trovato un attaccante in prestito, poi proprio della tipologia voluta da Allegri. Forte,potente, fiuto del gol, specialista del gioco aereo. Capisco lo scetticismo per il rendimento tecnico e fisico delle ultime settimane, ma se non vengono messe a disposizione le somme necessarie per acquistare grandi campioni dobbiamo già esseri contenti che a Cagliari potremmo schierare un T-rex dei sedici metri.

Ricordo bene quando il Milan ha acquistato Olivier Giroud. Sorrisini ironici, anche di molti giornalisti francesi, hanno accompagnato l’arrivo dell’attaccante che, a Londra sponda Chelsea, poche volte era partito titolare negli ultimi mesi. Un inizio difficile, anche per problemi di schiena, poi uno splendido centravanti, protagonista di un indimenticabile Scudetto. Quindi, sempre ricordando che il padrone della verità sia sempre e solo il tempo, ci auguriamo che sia la scelta giusta, in attesa di Vlahovic il prossimo giugno, oggi primo candidato al ruolo di bomber ‘26-’27.

Il possibile acquisto di Andrej Kostic, promessa del calcio montenegrinoche, attenzione, attenzione, ha lo stesso agente di Dusan, va verso una direzione precisa. Il ragazzo, diciannove anni il prossimo 16 gennaio, ma già oggi alto 188 centimetri, ha già giocato in Nazionale. Protagonista con cinque gol anche nel Partizan di Belgrado, pare una mossa azzeccata da parte dei plenipotenziari del mercato rossonero.

Se Savicevic era chiamato “la Carezza del Montenegro”, Andrej potrebbe essere soprannominato “lo schiaffo del Montenegro”, viste le sue caratteristiche di bomber. 

Vlahovic e Kostic appartengono al futuro. Il presente, invece, ha un titolo preciso: “La ruota del difensore”. Igli Tare sta girando la ruota per cercare di trovare la soluzione per regalare a Max Allegri un giocatore, pronto subito, per potenziare un reparto povero di soluzioni, soprattutto sul piano numerico. Non è facile pescare un prestito in un ruolo che potrebbe vedere sul mercato solo giocatori non a livello Milan. Si cominciano a leggere tanti nomi sfogliando una margherita, i petali della quale sfioriscono e seccano nel giro di un pomeriggio.

Mi fido di Tare!

Certo che appare, al colto e all’inclita, un peccato mortale quello di non investire una intelligente somma di denaro per aiutare la squadra a lottare per lo Scudetto: parola che sembra infastidire qualcuno rispetto alla più virtuosa “qualificazione” alla prossima Champions League. A me non infastidisce proprio per nulla, anzi la urlo: “Scudetto!”.

Mi potrebbero replicare: “Guarda che il primo a parlare di piazzamento nei primi quattro è proprio Allegri”. L’allenatore del Milan recita bene. Èanche un grande attore e potrebbe interpretare una commedia brillante, insieme a Corrado Tedeschi e Paolo Ruffini, livornesi come lui. Max sa bene che, visti gli impegni internazionali delle rivali più accreditate, una occasione così ghiotta, per conquistare il ventesimo titolo, potrebbe non capitare per molto tempo. Poi essere affiancato a Liedholm come allenatore delle Stelle sarebbe un onore e un sempiterno orgoglio per Allegri, che entrerebbe nella storia più aulica e leggendaria del Milan, insieme ai suoi giocatori.

Io ci credo e ci credono anche tanti tifosi rossoneri che sono tornati a emozionarsi per un cammino e per una classifica che vede una squadra tornata alla… normalità. Nessuna rivoluzione, nessuno sconvolgimento epocale, ma normalità. Un direttore sportivo, un allenatore bravo e italiano, un gruppo compatto e serio… ed ecco i risultati.

Chiudiamo e ne scriviamo per l’ultima volta. È saltata la trasferta di Perth!Non avrò una mente aperta, sarò antico, non intuisco le opportunità del futuro e invidio molto chi capisce di massimi sistemi. Alla fine, però, dopo tutte queste belle considerazioni, ho tirato un sospirone di sollievo. Ècaduto un AUTO-OSTACOLO sulla strada della vittoria.

Perché per me, e per tutti i tifosi rossoneri, il MASSIMO SISTEMA ha un solo nome. Si chiama MILAN!!!


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