L'anticipo di Galli - Dalla Fiorentina a Udine, in attesa dell’Atalanta con vista sul Derby

Il pareggio casalingo con la Fiorentina ha dato, con ogni probabilità, il colpo di grazia alle speranze dei rossoneri di raggiungere la qualificazione alla prossima Champions. Il modo in cui il Milan ha subito i due gol ci dicono molto sullo stato di questa squadra.
Il primo nasce da un errore di Musah che, non avendo percezione dell’intorno, non si avvede che la pressione da parte degli avversari non è così forte (manca la lettura preventiva della situazione) e consegna palla a Mandragora, il quale serve immediatamente Gudmundsson; l’islandese punta Tomori che, ancora distante, opta per l’intervento invece di provare ad accompagnare l’avversario verso il fondo, consentendo all’attaccante ex Genoa di approfittare del suo sbilanciamento e di mettere la palla in mezzo, costringendo Thiaw, tra i meno responsabili, a un intervento maldestro che causa l’autorete.
Il secondo scaturisce invece, ancora una volta (e sono davvero tante) da una distrazione di Theo che, su un lancio lungo che attraversa tutto il campo, ed è pertanto leggibile, anziché visualizzare l’avversario (Dodo), e andare a ‘sentirlo’-marcarlo (ne avrebbe avuto tutto il tempo), non si avvede della sua presenza, gli permette di ricevere palla indisturbato e di servire di prima intenzione Kean, lasciato a sua voltasolo, nel cuore dell’area, dai due centrali Thiaw e Tomori anch’essi in “tutt’altre faccende affaccendati”.
Davvero una serie di errori inammissibili, disattenzioni che privano la squadra di certezze e solidità. Conceição ha le sue responsabilitàspecifiche, certo: la scelta di far giocare Musah,la mancata continuità a una specifica coppia di centrali difensivi, la rinuncia all’equilibratoreFofana per alcune partite. Ma mi pare che glierrori appena elencati, a cui si aggiunge la prova opaca di Walker, non possano essere imputatiall’allenatore.
Il problema è strutturale, sistemico: l’errore tecnico, tattico (scelta della giocata o del posizionamento), attentivo di un giocatorecondiziona il comportamento dell’altro, con un effetto domino devastante. Ciò significa che la qualità di ciascun giocatore non è quella che ci appare oggi: ed è per questo, per questo reciprocoinflusso negativo, che alcuni giocatori sembrano clamorosamente inadatti, spaesati, assenti.Proprio per questo motivo, perché ogni giocatore esiste in un contesto, fare le scelte giuste rispetto a confermare e/o acquistare i giocatori funzionali al prossimo progetto tecnico non sarà per niente facile e necessita di una visione approfondita. Tutto però, come andiamo ripetendo da settimane, si complica a causa del continuoprocrastinare la scelta del direttore sportivo.
Consentitemi ora, con un salto di due gradini verso il basso (nel senso dell’età), di fare i complimenti ai ragazzi della Primavera e al tecnico Guidi, nonostante la pesante sconfitta subita in finale di Coppa Italia contro il Cagliari:rimane il percorso realizzato, patrimonio formativo per tutti i giocatori.
Torniamo al piano più alto. Poco fa è terminata Udinese-Milan: risultato e prestazione mettono in discussione quanto detto finora ma sappiamo quanto sia importante dare continuità.
Anche stasera il Mister ci sorprende adottando un sistema di gioco nuovo con tre difensori centrali e proponendo Jovic come punta centrale anziché Abraham.
In chiusura di primo tempo, prima Leao, con un preciso tiro dal limite dopo una riconquista alta della palla da parte di Fofana, e poi Pavlovic, di testa su corner calciato da Pulisic, portano il Milan sul doppio vantaggio, concretizzando la supremazia mostrata in campo, in termini di possesso palla e di mole di gioco sviluppata.Nella ripresa Theo mette al sicuro i tre punti con una delle sue cavalcate conclusa con un tiro potente sotto la traversa che annichilisce Okoye. Arriva anche il quarto goal con Reijnders che approfitta di un’Udinese completamente sbilanciata in avanti.
È ancora presto per poter dire che la difesa a 3, ma direi a 5, sia la soluzione per dare solidità e maggior equilibrio alla squadra ma stasera ne abbiamo visto i prodromi.
La vittoria ottenuta è senz’altro corroborante sia in vista della sfida con l’Atalanta di domenica prossima, sia per il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro i cugini.
La nostra stagione rimane aggrappata a questa partita: poco o tanto che sia, si tratta di un Derby e di ottenere il biglietto per la Finale.
Forza ragazzi, testa all’Atalanta ma vogliamo andare a Roma a giocarcela e a vincerla. Siamo il Milan!
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