Insieme. Non è mai rosso
Partita da grande squadra. Se il Milan non prende gol le partite le vince perché ha tanti giocatori che le giocate se le inventano, E non solo: giocatori che si stanno abituando a tenere insieme il campo e a ripartire razzenti. Insieme. Questo gruppo sta scoprendo di piacersi. Esattamente come il Mister, dopo il derby, non si è tolto nessun sassolino dalla scarpa per le graticole cattive che gli erano state tese contro, allo stesso modo questa squadra gioca dando la sensazione di avere piacere di farlo.
Alternando cattiveria e sorriso, tra il cannibale che "pressa come un cane" (cit,) e quello che ride sempre (stra cit,). C'è la famiglia, c'è l'alchimia, c'è il gruppo. Con Pulisic che regala il rigore ad Abraham contro il Venezia, con Theo che continua a fare gol e continua a indicare ai tifosi che è merito di Leao, con tutta la panchina più preoccupata di consolare Bartesaghi che di prendere gol dal Lecce in dieci contro undici. Tutto bello? Tutto risolto? No, certo che no. Arrivano in cinque giorni Leverkusen a Firenze a stretto giro, esattamente come il calendario ci aveva messo un anno fa, a inizio ottobre, Dortmund e Genova in tre giorni. E quindi siamo destinati ad essere sempre in discussione. Ma affrontiamo bolge dure e trasferte tostissime sapendo che abbiamo iniziato a capire che forma ha, che senso ha, che identità ha la squadra di quest'anno. E lo facciamo perchè il Mister non appena ha capito che c'era una scintilla nella squadra, l'ha subito riproposta. Prima si scolpisce e si rende nitida la squadra di quest'anno, poi si fanno le rotazioni.
Ma adesso calma e gesso. C'è tempo. E c'è un tempo per tutto. Adesso, almeno per stanotte e oggi sabato, godiamoci il calcio. Perchè il Il calcio è magico. Il derby doveva spazzarci via e invece è iniziato un altro film. E se qualcosa o qualcuno poteva spazzarci via era qualcosa di forte, di non poco conto, da non sottovalutare. Ma ha trovato un polso fermo. Quello del Mister che non si è accontentato di vivacchiare, non si è limitato a piegarsi giunco affinchè passasse la piena. Tra il cooling break, i romanzi social nazional-popolari raccontati su di noi (quelli che fanno il mattinale quotidiano su dove va e cosa fa Ibra lo sanno che giovedì sera era a Solbiate e ieri al Vismara? E che tanti che lo pedinano nei suoi spostamenti invece non c'erano...?) e la contestazione di Milan-Liverpool, il momento era pessimo, brutto brutto vero, negativissimo. E il Mister ha usato tutto questo come un fattore positivo. Più è brutto e più lo sfido questo momento, è così brutto che siamo tutti sulla stessa barca e allora diventa facile uscirne tutti insieme. Ed eccole le sfide vinte: Tammy e Alvaro insieme, la fascia di capitano che ruota e responsabilizza tutti, la posizione di Tijji una volta per tutte in mezzo al fianco di Fofana senza pencolare fra centrocampo e tre-quarti.
In attesa di sapere se tutti ima proprio tutti i nostri tifosi sono felici di queste due vittorie, un passaggio sul rosso a Bartesaghi. Davide entra con vigoria, prende il pallone e poi l'impatto è brutto: già visto tante volte. Cartellino giallo, magari arancione anche se non esiste, perché comunque ti devi preoccupare delle potenziali conseguenze, ma prende il pallone. Mai rosso, e mai da codice penale come qualcuno ha avventatamente scritto.