Imbarazzante o esaltante?
Alle ore 18,30 dello scorso 25 agosto, quando ,dopo il nome Barcellona, nel girone H, viene pescato il Milan,sembrava utopistico pensare ad un primo posto nel girone, che per fortuna, ha riservato poi Bate Borisov e Victoria Pilzen. Oggi l’utopia si è trasformata,se non proprio in realtà,almeno in seria possibilità. Certo il cammino è lungo. I rossoneri devono battere in casa e fuori le due rivali meno accreditate e, come minimo, pareggiare 0-0 o 1-1 contro gli uomini di Guardiola.
Possiamo giocare con tutti questi calcoli grazie al mirabolante 2-2, conquistato al Camp Neu.
Come interpretare questo splendido risultato, figlio però di una prestazione sofferta e ,a tratti, logorante?
Differente,contrastante l’atteggiamento di molti tifosi milanisti. La giusta euforia, la logica esaltazione per la rete del pareggio, grazie al colpo di testa di Thiago Silva, lascia, 24 ore dopo, lo spazio a varie riflessioni. I più severi, i più esigenti condannano l'atteggiamento della squadra, per troppo tempo in balia dei blaugrana. “Al 20’ del secondo tempo,ho spento la tv“ mi ha confessato un collega- Questo non è il mio Milan, il Milan che ci ha abituato a dominare su tutti i campi del mondo, ammirato, invidiato, applaudito“.
Altri ,invece, si sono esaltati per il sacrificio, per l’abnegazione, per l’intelligenza della squadra, che non ha mai perso la testa, che mai si è sbilanciata, per tentare il pareggio, con il rischio di aprire così nefasti corridoi agli spietati attaccanti spagnoli.
Cerchiamo di dare ordine a sensazioni ed emozioni .
Premetto che anche a me pensare che il Milan non si adesso la squadra più forte al mondo, che il punto di riferimento del calcio di oggi non abbia la divisa rossonera mi disturba non poco. “Colpa”, dolce “Colpa” di un club, prima caro ai Rizzoli ed ai Carraro, da 25 anni creatura di Silvio Berlusconi, che ha abituato i suoi tifosi a giocare avvolto dalla porpora degli imperatori del calcio. Bisogna però rassegnarsi. I grandi cicli non sono eterni, cambiano allenatori e giocatori, mutano strategie e missioni.
L ‘importante è non subire, in questi mesi, il dominio anche psicologico di Messi e compagni, che spingono anche ad una esagerata rassegnazione nei confronti di una pur grandissima squadra. Il Milan, senza Ibrahimovic, Robinho e Gattuso, con Nocerino al debutto dal primo minuto, il Milan,che perde Boateng, che gioca con Ambrosini menomato negli ultimi 9 minuti, non poteva offrire di più. Il Barcellona, come ha detto Aldo Serena, è una squadra che …riposa, quando ha il possesso palla, ma diventa feroce, aggressiva, veloce ,quando il pallone è nei piedi degli avversari. Nella ripresa, soprattutto, il semplice passaggio di Abbiati a Nesta diventava un problema, con ogni giocatore rossonero raddoppiato o triplicato. E’ chiaro che diventa difficile digerire il record più negativo forse nella recente storia del Milan di un possesso palla ,pari al basso 30 per cento contro i 70 dei blaugrana.Sono convinto,però, che con Fabregas, Schweinsteiger o con Pirlo, oggi molto rimpianto da molti, il gioco a Barcellona non sarebbe cambiato molto, soprattutto per l’organizzazione degli spagnoli.
La pazienza è la madre di ogni Scienza, dicevano gli antichi. Lo hanno capito presto Seedorf, Van Bommel, Emanuelson, Aquilani, anche Pato e Cassano, passerotti pigolanti perché senza cibo, permettendo alla squadra di superare il momento più critico, per affacciarsi ,con qualche velleità, nel finale, che ha regalato il gol del pareggio.
Dunque un applauso ad Allegri ,che ha costruito un gruppo che sotto per 1-0 nella Supercoppa , per 2-0 nel debutto in campionato, per 2-1 contro gli E.T di Guardiola , è riuscita ad evitare sconfitte pesanti e dure da superare.
Con questo atteggiamento, ma purtroppo ancora con molte assenze, il Milan deve affrontare altri due ostacoli impegnativi in campionato,Napoli ed Udinese. Non sarà la squadra leggendaria di Sacchi, quella devastante di Capello, il Milan spettacolo di Ancelotti, ma i tifosi possono essere sicuri che questi giocatori non molleranno mai, pronti a mangiare filo spinato, a correre ,a lottare.
Per un Milan che domina il mondo ,rimandiamo ad un futuro speriamo non lontano, ma è certo che da ieri il rispetto e la stima per questo manipolo di ragazzi degni della Via Paal è aumentato ,perché pareggiare contro questo Barcellona ,signori, è una impresa!