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Il senso del mercato. Rade Krunic. Il gioco e i rigori

di Mauro Suma

L'Olimpico è stata la prova del nove di questo primissimo scorcio di stagione. Il mercato fatto dal Milan, e sottolineo fatto dal Milan, non ha portato nuovi giocatori. Sarebbe riduttivo. Ha portato ampiezza mentale. Noi copriamo il campo con una testa tutta nuova, tutta diversa. Decidiamo i tempi dell'attesa e decidiamo come colpire. La copertura e il controllo del campo sono da grande squadra. L'abito è inconfondibile. Poi sono altre le favorite, lo sappiamo. Ma i tifosi rossoneri si godono la maturità e la crescita adulta della squadra. Non siamo i giovanotti del 2020-21, non siamo gli incursori del 201-22, non siamo gli intermittenti del 2022-23, oggi siamo qualcosa di tosto, di solido, di profondo e di consapevole.

A Roma abbiamo pagato il doppio giallo a Tomori. Il primo era un contentino alla platea per il rigore, il secondo l'inevitabile conseguenza di un clima. Noi potevamo e dovevamo starci più attenti. Ma giù le mani da Tomori. E' tornato in Nazionale, perchè è da Bologna che è tornato a giocare da Tomori. La sua espulsione è un episodio arbitrale, non una sbavatura difensiva. Le uniche occasioni da rete di questo campionato le abbiamo concesse al forte Bologna di Thiago Motta che se le è conquistate per suo merito e non per demerito rossonero. Non al Torino, in gol con una carambola dopo una "partita che non c'e stata" (cit.Juric) e non alla Roma, unico tiro in port a l'autorete con la deviazione decisiva di Kalulu che forse Mike faceva ancora in tempo a prendere. C'è poi un tema che dobbiamo affrontare. Prima o poi lo dovevamo fare: Rade Krunic. Il nome e il cognome di tante tempeste in un bicchier d'acqua estive. Lo vediamo come sta giocando e crescendo da centrale basso Rade o no? Bene. Andiamo avanti.

La vigilia di Roma-Milan è stata scandita da Rocchi e da Jovic. Il designatore arbitrale ha detto che "non sono certo episodio come il primo rigore di Milan-Torino  togliergli il sonno la notte". Ripeto fra virgolette lo spirito, il nucleo, delle frasi del designatore, perchè a qualcuno piace in questo momento provare a creare l'etichetta della squadra dei rigori. Quando è di tutta evidenza che siamo la squadra del gioco e del controllo del gioco. E poi, Jovic. Ha giocato in un ottimo Eintracht e ha conosciuto le pressioni del Real Madrid. Ma ha fatto male a Firenze e e deve riscattarsi a Milano. Sono molto molto molto contento del suo arrivo, lo dico a beneficio di chi eventualmente volesse insultarmi nel caso le cose andassero male. L'anno scorso, in una stagione che comunque deve riscattare, il signor Jovic a Firenze ha fatto gol contro Inter e Milan, due semifinaliste di Champions League. Al di là della coda finale, quest'estate abbiamo ridisegnato e ripensato la squadra. E le fondamenta si vedono tutte. Devono rimanere ben impiantate e devono essere solidificate. Ma ci sono. Calendario o non calendario. Girone di Champions o non girone di Champions.


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