Il Milan non cerca Kakà ma forse lo trova
Adriano Galliani è stato chiaro anche domenica sera, prima del Trofeo Berlusconi: “Il nostro obiettivo è una mezzala sinistra e solo una mezzala sinistra, come dal primo giorno del mercato!”. Traguardo probabilmente centrato con l’acquisto di Aquilani, giocatore forse ancora un po’ inespresso ma certamente eclettico e di eccellente caratura tecnica. Il Milan potrebbe addirittura tornare sul mercato, quando verranno completati gli esami ai quali si sta sottoponendo Flamini a Lyon nella clinica del dott. Bernard Moyen. Il ginocchio sembra stabile ma è prematura ogni previsione circa la sua assenza dai campi di gioco. Solo allora verranno prese decisioni in merito alla eventuale acquisizione di un altro giocatore di centrocampo.
Oggi, però, il tifoso milanista si emoziona soprattutto al pensiero che Kakà possa tornare a Milano, sponda rossonera. A dire il vero ci sono anche quelli che ritengono il brasiliano un giocatore ormai sul viale del tramonto, a causa dei tanti infortuni subiti negli ultimi anni della carriera, ma mi sembrano in minoranza. Non è tra gli scettici, per esempio, il Presidente Berlusconi che ha rivelato, domenica sera, una lontana promessa tra lui e Kakà circa un suo ritorno nella squadra che lo ha aiutato a vincere il Pallone d’Oro ed a diventare il giocatore più forte al mondo. Ma quante possibilità reali e concrete esistono oggi ,ad una settimana dalla chiusura del mercato, che Smoking Bianco possa ritornare a Milanello? La posizione del dirigenti di Via Turati è ferma. Il Milan non spenderà una lira, anzi un euro, per acquistare Kakà né è intenzionato a pagare 9 milioni di euro per l’ingaggio. Le voci mormorano, però, che Florentino Perez continui a telefonare al centralino della sede per tentare di convincere Adriano Galliani a riprendere un giocatore che, ormai, ha sei compagni di reaparto davanti a lui nelle preferenze di Mourinho e, dunque, non più fondamentale per il Real Madrid se mai lo sia stato.
Massimiliano Allegri non sembra però così entusiasta di avere un sesto attaccante, anche se in questo momento, con El Sharaawy e soprattutto Inzaghi, ancora alle prese con i loro acciacchi, in attacco non si nuoti nella abbondanza. Sì perché Kakà viene considerato una punta e non un’opportunità per i tre del centrocampo anche se parte spesso da sinistra. L’esperimento di Cassano, mai così bravo e determinato in maglia rossonera come in questo periodo, schierato unica punta per facilitare gli inserimenti dei centrocampisti è pienamente riuscito contro una Juventus dominata sul piano della manovra nel primo tempo di domenica sera. Un esperimento, dunque, che ha regalato al tecnico livornese altre soluzioni offensive.
Allora, per concludere, se il 31 agosto il Real Madrid vuole prestare il campione brasiliano al Milan con l’ingaggio pagato quasi totalmente dagli spagnoli, probabilmente, soprattutto per una questione romantica più che pratica, Kakà tornerà in rossonero. Un fatto positivo comunque, soprattutto per il giocatore, che impiegato 10 minuti per partita rischia di compromettere il sogno di ogni giocatore brasiliano ossia quello di giocare il Mondiale in casa sua. Situazione che, però, potrebbe presentarsi anche nel Milan dove Allegri guarda soprattutto e giustamente agli interessi della squadra.
Insomma abbiamo esaminato i tanti pro e i tanti contro per il Milan, per il Real Madrid, per il giocatore. Certo che,sul piano emozionale poter rivedere in maglia rossonera, con il suo caro numero 22 ancora libero, un Kakà orgoglioso, fiero, quasi arrabbiato come ulteriore rinforzo per campionato e coppa rappresenta, alla fine, un’opzione intrigante, emozionante , affascinante.