Il Milan che verrà
Il Milan che verrà. Intanto partiamo dal presupposto che la squadra verrà rinforzata. Lo ha detto pubblicamente, e più volte, Adriano Galliani. Rimanere competitivi in Italia e in Europa è una necessità, nel senso che in caso contrario i ricavi diminuirebbero e di conseguenza il passivo di bilancio aumenterebbe. Allora vietato indebolirlo con la cessione di elementi che fanno comunque la differenza. Qualsiasi riferimento a Ibra e Thiago Silva non è puramente casuale. La difesa orfana di Alessandro Nesta adesso come adesso non può prescindere dalla presenza di Thiago Silva
La Juventus ha vinto lo scudetto anche per i pochi gol subiti: 20 in 38 partite di campionato e soltanto 8 nel girone di ritorno. Il Chelsea si è aggiudicato la Champions League grazie ad un reparto arretrato super protetto determinante sia in semifinale col Barcellona (187 gol stagionali e 114 in Liga…) e sia in finale col Bayern Monaco.
Fabio Capello ha sempre sostenuto che le grandi squadre si costruiscono partendo dalle fondamenta, vale dire dalla difesa. D’altronde proprio lui nella stagione 1993-94 vinse uno scudetto subendo soltanto 15 reti e segnandone 36 in 34 partite di campionato. Sempre Capello, nella stagione 1991-92 e parte di quella successiva, raggiunse il traguardo di 58 partite d’imbattibilità in Serie A. La prima sconfitta arrivò il 21 marzo 1993 dopo 58 match: Milan-Parma 0-1 con una rete di Asprilla. Anche Arrigo Sacchi, nel 1987-88, conquistò il titolo subendo 14 reti con 43 gol all’attivo conseguiti però in 30 partite. Ovviamente è assolutamente fondamentale che alla “fase difensiva” partecipino i centrocampisti e pure gli attaccanti.
Altro perno insostituibile è Zlatan Ibrahimovic. I gol stagionali sono stati 35, mentre nelle 32 partite di campionato ha ottenuto uno score di 28 reti realizzate in 19 partite. Lo svedese è stato match-winner in 7 occasioni che hanno fruttato 13 punti. In altri 6 incontri con i suoi gol ha sbloccato il risultato. Ibra ha pure confezionato 9 assist.