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Il mese della verità. Sempre sotto osservazione. Theo e le trattative in sede, come Gabbia

di Antonio Vitiello

Sette partite in 21 giorni prima della prossima sosta per le nazionali. In meno di un mese capiremo se questa squadra potrà rientrare tra le pretendenti al titolo o sarà un altro anno anonimo, dove il massimo raggiungibile sarà un piazzamento in Champions. Anche perché la domanda è sempre la stessa: qual è il vero Milan? Quello visto contro l’Inter o quello di Parma e Firenze? La sensazione è che la squadra viaggerà tutta l’annata tra alti e bassi, perché discontinua e perché costruita con tante imperfezioni. Il Milan ha molti giocatori forti, ha tante ottime individualità, ma non è squadra e soprattutto in alcuni ruoli ha scelte limitate, come a centrocampo o tra i terzini.

Il compito di Paulo Fonseca non è per nulla facile, anzi, sarebbe stato complicato per qualsiasi allenatore, ma è chiaro che pure lui si gioca tutto. Tra ottobre e novembre si potrà fare un bilancio più preciso anche sul tecnico portoghese, chiamato a dare una scossa alla squadra. Lo abbiamo ribadito per mesi che sarebbe servito un allenatore con caratteristiche diverse, anche per come viene gestito lo spogliatoio. Ma la scelta è stata fatta da tempo e ora vedremo Fonseca come reagirà in quest’altro segmento di stagione.

Sono stati giorni duri per Theo Hernandez, dall’espulsione contro la Fiorentina al rigore sbagliato, passando per il tema rinnovo. La situazione è sempre la stessa. Theo Hernandez vorrebbe rimanere ma aspetta la convocazione in sede (con il suo agente Quilon) per discutere della parte economica. I colloqui a Milanello tra la dirigenza e il giocatore sono legittimi, in più di una circostanza Ibra e Moncada hanno ribadito la volontà di estendere il contatto al francese, esprimendo comunque fiducia in tal senso. Dall’altro lato Theo ha fatto sapere di voler proseguire a Milano, ma poi bisogna addentrarsi nell’aspetto contrattuale, far partire una trattativa con richiesta e offerta, parlare di cifre, clausole, bonus e anni di contratto. Quella parte li manca ancora, e ci auguriamo che possa cominciare prima possibile per non rischiare di perdere un giocatore prezioso.

La convocazione per l’agente di Matteo Gabbia invece è arrivata. Tinti sarà in sede per parlare del prolungamento del difensore centrale che punta ad un raddoppio dello stipendio rispetto al milione circa che percepisce attualmente. Si lavorerà sulle cifre e sui bonus per raggiungere prima possibile l’ok su tutti gli aspetti economici. Ed è un traguardo più che meritato per il centrale italiano. Gabbia è al Milan da quando aveva 12 anni e vuole solo prolungare questo matrimonio più a lungo possibile.


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