.

Il mercato lo faccia uno solo. In campionato una grande occasione che non va buttata via. Maignan deve firmare. Australia, pericolo scampato

di Luca Serafini

Recita un detto popolare che per comandare bisogna essere in numero dispari e 3 sono troppi. Al Milan sul mercato mettono il becco in 4 o 5, siamo quindi ben oltre i limiti della saggezza plebea. L'amministrativo dovrebbe fare l'amministrativo, quindi vigilare sul rispetto dei budget senza esprimere opinioni sul lavoro del direttore sportivo, unico preposto agli acquisti e alle cessioni in concerto con l'allenatore. Lo scout dovrebbe fare scouting e basta. Unici preposti alle scelte finali, rispetto alle sue segnalazioni, il direttore sportivo e l'allenatore, sempre con l'ok sul budget. 


Chi ingaggia chi e chi cede chi, è un esercizio difficile da capire. Di sicuro non aiuta strategie e affondi, né le relazioni con altri club e altri pari grado. A fare il mercato qualcuno si diverte, partendo sempre dalla base dei costi e dei ricavi. Peccato, perché si perdono grandi occasioni: in estate quella di tracciare profili da Milan, da prima squadra, da titolarità, adesso in gennaio su elementi che possano davvero dare un contributo concreto alla causa. L'operazione Kostic in inverno e Vlahovic la prossima estate, va in questa direzione. 

Ora che i rossoneri sono purtroppo fuori dalle altre 2 competizioni in cui concorrevano, Coppa Italia e Supercoppa, c'è in campionato un'occasione straordinaria: con tutti i suoi alti e bassi, con tutto lo spreco di punti di questi mesi, con tutti i suoi limiti acclarati rispetto alle rose di Inter e Napoli, Allegri ha portato la squadra al 2° posto a un solo punto dall'Inter, ha battuto tutte le prime in classifica, sta per affrontare 5 mesi con un solo impegno la settimana. È normale ingolosirsi, è normale pensare in grande: con la ristrettissima rosa in buone condizioni fisiche, con quei 13-14 giocatori all'altezza della situazione, lo scudetto di cui parla Rabiot in un'intervista disponibile in queste ore non è né sogno né chimera, perché 32 punti dopo 15 partite certificano la possibilità di pensare in grande. Bisognerebbe crederci, tutti.  
ì

Lo strappo con Maignan è ricucibile. La situazione rispetto al momento della rottura è cambiata: sarebbe opportuno che la dirigenza facesse un passo indietro, sedendosi al tavolo del portiere tra i 3 più forti del mondo per trovare insieme la soluzione. Non c'è un solo motivo per perdere un fuoriclasse di questa levatura, come giocatore e come professionista. Il 2026 deve aprirsi con la sua conferma. Così come il 2025 si è chiuso con la splendida notizia della trasferta annullata in Australia: Milan-Como si giocherà in Italia, com'è logico, com'è normale. Disputare una bella partita e vincerla, contro una delle squadre che sfoggiano il miglior gioco, è il modo migliore per esportare la Serie A senza bisogno di fare le valigie e attraversare il globo. Per qualche dollaro in più. È ora che il rispetto, l'apprezzamento, la valorizzazione dei tifosi appassionati e affezionati che hanno nel cuore questa squadra, vengano riconosciute a tutti i livelli e non emarginate o addirittura eliminate.


Altre notizie
PUBBLICITÀ