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Il mercato degli altri - Chi voleva a ogni costo Zirkzee che fine ha fatto? Se Theo difende come a Cagliari nemmeno con Sacchi si farebbe meglio. Scaroni risponda così a Marotta!

di Franco Ordine

Se il Milan dovesse continuare a difendere come è già successo a Cagliari, anche se sulla panchina rossonera tornasse per qualche settimana Arrigo Sacchi, non si risolverebbe il grave problema. Può darsi -anzi è quasi certo- che le idee calcistiche di Fonseca accentuino le fragilità di un reparto che non ha una guida, una leadership (Gabbia forse può incarnarla a dispetto della giovane età; ndr), ma i diretti interessati ci mettono molto del loro per ingigantire il deficit. E qui mi riferisco in modo diretto a Theo Hernandez che -come sostengono molti addetti ai lavori- sa poco difendere e molto meglio attaccare. Ma a tutto c’è un limite: difendere come ha fatto il francese a Cagliari è veramente osceno. Non penso che ci sia di mezzo il rinnovo del contratto. Se così fosse sarebbe ancora più avvilente per l’interessato. Per questo motivo l’iniziativa del club di approfittare del viaggio di Champions a Madrid per riallacciare la trattativa con l’agente di Theo è stata accolta con una punta di soddisfazione anche perché è stata confermata da fonti interne.

Comunicazione- Molti avranno notato il cambio di registro nella comunicazione avvenuto, di recente, da parte di Paolo Scaroni. Era finito nel mirino dei tifosi in passato per certe dichiarazioni (“il quarto posto essenziale”), è stato criticato ferocemente per la prima reazione al rinvio della partita col Bologna che è costata la sconfitta successiva col Napoli (“di fronte al sindaco di Bologna abbassiamo la testa”) per poi tirare fuori gli artigli minacciando causa per danni molto improbabile. Di recente ha recitato la parte dell’ultrà sostenendo che “il Milan è l’unica vera squadra di Milano” ricevendo in risposta da Marotta la battuta (“gli auguro di raggiungere la seconda stella come noi”). Un nutrito nucleo di tifosi mi hanno scritto in privato e giro il loro suggerimento al diretto interessato. Mi hanno testualmente dettato: “faccia sapere a Scaroni che a Marotta deve ricordare sia le 7 Champions anche il fatto che le nostre prossime due stelle saranno senza asterisco perché tutti gli scudetti vinti sul campo”.

Anche Ibrahimovic dovrebbe frequentare la stessa scuola di Scaroni e cambiare registro. Non può fare “il boss” il tv e nell’intervista all’Uefa definirsi “umile” e “intento a fare esperienze del nuovo ruolo”. Deve parlare di più e come nel secondo caso se vuol riconquistare l’affetto dei tifosi.

Polemica vera- Quello che invece Scaroni ha fatto, ignorato dai media, è stato il voto contro la riforma Gravina appoggiata da Marotta. Ecco il prossimo terreno di scontro per differenziarsi dall’Inter. E in materia di polemica sugli arbitri, sarebbe utile schierarsi dalla parte di Conte e ADL contro quel protocollo esibito a uso e consumo e che rappresenta la foglia di fico dietro la quale nascondere gli errori della classe arbitrale e soprattutto la scelta di voler dare maggiore autorità all’arbitro di campo rispetto a quello che sta seduto dietro il video a Lissone.


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