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Il malessere di Ibra

di Carlo Pellegatti

Momentaccio. Dopo il risultato e la prestazione di Torino, a scuotere  l’ambiente rossonero ecco la dichiarazione di Ibrahimovic che ha confessato di aver perso l’entusiasmo nei confronti del calcio, insomma di essere stanco. A qualcuno è già venuto il sospetto che il Campione svedese cominci a preparare la strada per un clamoroso addio al Milan, due anni prima della fine del contratto. Sbagliato! Nel club di Silvio Berlusconi si trova molto bene, stima allenatore e compagni ma, soprattutto, non dimentica che l’ambiente rossonero lo ha aiutato nel momento più difficile della carriera quando l’autostima, dopo l’esperienza a Barcellona, era sceso ai minimi livelli. Quindi nessun tradimento ma, forse, solo reale saturazione o magari qualcosa d’altro.

In Svezia molti sono addirittura convinti che Ibra smetterà a fine stagione. Esagerati? Forse no quando un campione si accorge che prendere l’auto ,per andare ad allenarsi è diventato un peso. Il contrario di quello capitato a Paolo Maldini che il viaggio a Milanello, poi correre, giocare, scherzare con i compagni è sempre stata una festa. Non voglio trascurare un altro aspetto legato all’orgoglio di Zlatan che forse vuole, in ogni caso, lasciare le platee più esigenti ancora al massimo della condizione psicofisica e teme un improvviso crollo in questo momento comunque nemmeno lontanamente ipotizzabile. Insomma, come dicono gli anglosassoni, con immagine molto bella, bisogna sempre lasciare la festa quando c’è ancora gente!

Non sono da sottovalutare magari e possibili motivi familiari. La lontananza dai bambini e dalla moglie forse pesa sempre di più, ragione che, anche con un conto in bianca milionario, appare più convincente di qualsiasi lauto contratto. Altro punto importante: a Ibra piace vincere ma dopo la conquista dell’ennesimo titolo nazionale solo un obiettivo potrebbe convincerlo a continuare con passione e forti stimoli ovvero il successo in Champions League. Forse il numero 11 milanista è anche rimasto deluso da una campagna acquisti che sembrava poter garantire un non difficile cammino in campionato ma che comunque non ha certo avvicinato la squadra di Allegri ai club favoriti per la vittoria finale in Europa. Per evitare brutte tentazioni, il Campione deve sempre intravedere un progetto preciso ,concreto e soprattutto ambizioso.

Abbiamo esaminato tanti aspetti legati alle ultime clamorose dichiarazioni ma voglio chiudere lasciando una speranza a tutti i tifosi rossoneri che amano “Ibra Supremacy”, il Fiore dai petali di acciaio. Non sembri un caso che abbia parlato in patria davanti ai giornalisti svedesi. Le sue esternazioni forse preparano non ad un addio al calcio ma solo un addio alla Nazionale che si sta giocando la possibilità di qualificarsi ai prossimi Europei. A 31 anni, il doppio impegno, quello sì che sarebbe un peso per gli ultimi anni di carriera per il Campione . Anche perché ,come mi ha detto un mio saggio amico, non sì è mai visto un giocatore che lasci il Club prima della Nazionale!

Non mi esimo, in questo breve Post Scriptum, dal commentare il momento del Milan. L’agitazione è il peggior nemico quindi rimango calmo ed aspetto. Aspetto che ritornino gli infortunati,che i giocatori reduci da lunghe assenze recuperino la miglior forma. Poi, solo allora si potranno emettere i giudizi senza appello. La squadra pur rimaneggiata, ma fresca ,organizzata, motivata, a tratti irresistibili che ho visto dominare la Juventus non anni fa ma il 21 agosto nel Trofeo Berlusconi non può essere scomparsa in 40 giorni. Se lasciamo tranquilli Allegri ed il gruppo ad agitarsi poi saranno gli avversari.


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