Il Club è il primo responsabile. Maldini e Ibra, trova le differenze. Solo Cardinale può intervenire…
Peggior inizio di stagione per il Milan non poteva esserci. I risultati hanno evidenziato gravi responsabilità della guida tecnica Fonseca, ma anche e soprattutto della Società.
Proprietà e dirigenza rappresentano, per quanto mi riguarda, i principali responsabili di questa situazione.
Il tecnico portoghese è nel pallone, ma paga anche colpe non sue: in qualche modo è anche vittima di una Società mal strutturata, con un tasso di inesperienza davvero preoccupante. (Andava scelto un allenatore diverso, questo non cambia).
Furlani sarà bravissimo in altri settori, ma non nel calcio: da Gazidis a lui c'è stato un grande downgrade in termini di competenza.
Da Massara alla promozione di Moncada, vedi sopra: il dirigente francese sarà bravo a individuare i talenti (detto che anche qui, forse il bilancio non è poi straordinario), ma costruire una squadra di calcio è un altro mestiere.
In questo e nella gestione dello spogliatoio l'assenza di un direttore sportivo è devastante.
Poi il passaggio da Maldini a Ibrahimovic. L'ultimo Maldini è un dirigente che ha accumulato esperienza e ha contribuito a vincere uno scudetto. Inizia al fianco di Leonardo, si fa affiancare poi da Boban e quindi da Massara: non ha la presunzione di essere nato imparato. La presunzione che invece trasmette lo svedese, oggi dirigente apicale del Club, seppur non presente nell'organigramma.
L'ex capitano rossonero, sul cui concetto di garante dei tifosi tanti hanno ironizzato, puntava al massimo per il Milan, non al massimo per sè stesso, come invece fa Zlatan. La differenza è clamorosa.
Il progetto vincente che lo ha convinto a firmare con RedBird, ecco, almeno al momento non s'intravede nemmeno.
La sciagurata dichiarazione "Cardinale vuole spendere di più, io dico di no", è stata vissuta da tanti (e anche giustamente) come una grande presa in giro. Insomma, la sensazione oggi è che Ibra abbia accettato la proposta del proprietario americano puramente per un tornaconto economico e non per l'ambizione di vincere.
Zlatan è il dirigente perfetto per Cardinale, non per il Milan. Se Maldini avesse pensato al proprio tornaconto, si sarebbe comportato come lo svedese e sarebbe rimasto attaccato alla poltrona.
Cosa fare ora? Rispondere a questa domanda è complicatissimo. Mettere mano all'assetto societario sarebbe cosa buona e giusta, magari inserendo finalmente una figura esperta e competente. Solo Cardinale può intervenire. Lo farà? Non credo proprio...