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Il caso Theo. Ultimatum Fonseca

di Andrea Longoni

Le dichiarazioni di Manuel Garcia Quilon a Qsvs hanno scoperchiato il caso Theo Hernandez. Il manager del francese, in sintesi, sostiene 3 punti.

Il primo: non sente il Milan da 4 mesi.

Il secondo: non esiste trattativa per il rinnovo.

Il terzo: chi fa circolare certe voci false su richieste di ingaggio da 8 milioni di euro, lo fa per mettere in cattiva luce il giocatore.

Il non detto, ma evidente, è che per l'agente del terzino sia il Club ad aver fatto filtrare certe cifre per condizionare l'opinione pubblica e iniziare a scaricare su di lui le colpe di un eventuale addio.

E' incredibile che non ci sia un dialogo con l'entourage del francese, il cui contratto scade il 30 giugno del 2026: tra 15 mesi, va ricordato, può firmare gratis per un'altra squadra. Elemento, quello della poca considerazione da parte della dirigenza, che ne condiziona il rendimento e spiega anche il mal di pancia. Lo spiega, ma non lo giustifica: Theo Hernandez deve immediatamente azzerare il malumore e tornare a correre per il Milan. Così come sarebbe doveroso sul tema un chiarimento pubblico della dirigenza, dopo la 'blindatura' mediatica di Ibra a luglio, non tanto condivisa con il giocatore che il giorno dopo dal ritiro della Francia non sottoscrisse quanto dichiarato dallo svedese. Cosa accadrà? Sicuramente il clima non è dei migliori: il rischio, concreto, è che la trattativa possa nascere (se mai nascerà) già sul binario sbagliato.

Capitolo campo. Da sabato (Milan-Udinese) inizierà un ciclo di 7 partite prima della prossima sosta, che diranno moltissimo della stagione del Milan e anche del destino di Mister Fonseca. Capiremo se riuscirà a uscire dalla tempesta o se ne verrà travolto. Le 4 sconfitte in 9 gare rappresentano obiettivamente un disastro. Il derby è stata una eccezione: piacevolissima, ma pur sempre eccezione. Il tempo sta per scadere. Fonseca non è il principale responsabile di una stagione fin qui molto deludente (responsabilità da attribuire soprattutto alla società) ma se dovesse riprendere sulla falsariga delle ultime partite, sarebbe doveroso da parte del Club un cambio di rotta in panchina.

Quella panchina che Sarri e Allegri, va ricordato, sognano a occhi aperti.


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