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Il caso Allegri-Pato: ecco una verità ancora non detta. Balotelli ammicca al Milan. Occhio a Raiola. Tevez : le ultime sulla trattativa

di Pietro Mazzara

Il ritiro di Dubai sta dando le risposte aspettate dallo staff tecnico rossonero che, al caldo, sta facendo smaltire le tossine accumulate dalla squadra nell'ultimo periodo della stagione. Una preparazione specifica che ha ridato al gruppo, in maniera definitiva, Gennaro Gattuso che, ottenuta l'idoneità sportiva, potrà tornare ad essere convocabile da Massimiliano Allegri che con il centrocampista calabrese a disposizione può anche incominciare a pensare a una nuova collocazione delle pedine in mezzo al campo. Si perché il ritorno di Gattuso potrebbe consentire uno spostamento di Alberto Aquilani dal centrodestra della mediana al cuore del centrocampo, con il confermatissimo Nocerino sull'out mancino. In questo modo, l'ex romanista avrebbe una visuale più totale dell'azione offensiva della squadra e potrebbe prendere, in maniera definitiva, le chiavi del centrocampo diventandone il nuovo padrone, con buona pace di van Bommel.

Oltre agli esperimenti, che avranno modo di essere testati nell'amichevole di mercoledì contro il Paris Saint-Germain di Carlo Ancelotti in un rendez-vous che sa di amarcord, il ritiro al caldo è stato anche il momento per il confronto faccia a faccia tra Massimiliano Allegri e Alexandre Pato. I due grandi rivali di questa fase, secondo voci provenienti da Dubai, avrebbero seppellito l'ascia di guerra in nome dei risultati della squadra. Alberto Aquilani, nella sua intervista a Milan Channel, ha centrato il nocciolo della questione: l'allenatore non deve essere amico dei giocatori. Le distanze vanno mantenute senza perdere il rapporto personale ma, forse, è proprio questo quello che Pato non ha avuto modo di capire. I suoi precedenti allenatori in rossonero, per lui, sono stati come un padre (Ancelotti) e un amico (Leonardo). Allegri, diversamente dai suoi predecessori, è un sergente di ferro che, salvo rari casi, tiene a mantenere, con garbo, le giuste misure tra giocatori e allenatore. Pato questo forse non lo ha voluto accettare pensando che un tecnico così giovane avrebbe potuto ripercorrere, con lui, le orme di Ancelotti e Leonardo.

Nella giornata di ieri si sono registrate le parole di Supermario Balotelli, finito poi in tribuna contro il Sunderland, il quale ha affermato di parlare con costanza con l'Inter e con il Milan. L'attaccante del Manchester City, non è un mistero, piace e non poco in via Turati e si vocifera che Adriano Galliani conosca a menadito ogni singola virgola del contratto che lega l'ex interista al City. Gli ottimi rapporti con Mino Raiola fanno si che una speranza sia sempre aperta anche se, prima, c'è da chiudere la querelle Tevez. Quella che inizia oggi potrebbe essere una settimana cruciale per la trattativa che dovrebbe portare l'Apache in rossonero. Il Milan corre da solo, è l'unica squadra con la quale il City ha intavolato un discorso e il primo round, quello di Londra, è finito in sostanziale parità anche se i rossoneri hanno ottenuto un primo punto ovvero quello di aver fatto accettare ai Citizens il prestito.

La partita ripartirà dalla discussione sull'obbligo-diritto di riscatto e, su questa questione, si intravede l'inesperienza da parte del club inglese in questa tipologia di trattative. Il Milan, se punta un giocatore come Tevez, lo riscatta a prescindere dalla formula del prestito ma, evidentemente, a Manchester non si sono mai trovati davanti a una situazione simile, abituati come pochi a maneggiare montagne di denaro contante per portare a termine le operazioni che gli interessavano. E' questo il vero freno a mano della trattativa che, un Sir Alex Ferguson, giusto per fare un nome, avrebbe già chiuso da tempo. Il Milan aspetta, la voglia di Tevez di vestirsi di rossonero è tanta, la fine della storia, il lieto fine, è pronto a essere scritto.
 


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