I perenni buchi sulla sinistra. Gimenez e gli schemi del Milan. 19 mesi senza la musica più bella. In 14 giorni buttati cinque anni!
Dispiace molto parlare e scrivere sempre di negatività, di problemi, di turbolenze. Con tutta la buona volontà ,che non mi è mai mancata, proprio non riesco a trovare un pochino di luce in questa situazione veramente urfida, dove è precipitato il nostro caro, vecchio, decrepito Milan.
Mi appiglio solo al fatto che ora Conceicao possa lavorare tutta la settimana, tenendo spento il video di Milanello dove i giocatori hanno passato lunghe ore con lezioni asettiche. Purtroppo, pur riconoscendo l’applicazione e la passione del tecnico portoghese, non si sta vedendo il minimo progresso sul piano del gioco, anzi i difetti emersi anche con Fonseca non sono stati certo cancellati dalla nuova gestione tecnica. Le squadre avversarie, per esempio, continuano ad infilarsi sul lato sinistro della nostra difesa, dove ampi sono gli spazi lasciati da Theo Hernandez, da sempre poco protetto da Leao.
E nulla mai cambia! Lì è stato costretto al fallo Tomori, poi espulso a Empoli. Stessi buchi, stesso intervento quello di Pavlovic, poi espulso a San Siro. Dove sei, caro Kessiè, bravo a tamponare e a chiudere ogni varco davanti alla difesa? Venendo ai tempi nostri, dove sei caro Bondo, preso per
tamponare e chiudere ogni varco davanti alla difesa e che nessuno ha ancora visto?
Intanto, dopo un brillante debutto in maglia rossonera, è scomparso Santiago Gimenez. Luca Diddi, acuto match analyst, ha spiegato bene che cosa stia succedendo, con parole chiare, forti e preoccupanti. Le caratteristiche dell’attaccante messicano non si sposano per nulla, proprio per nulla con i suoi compagni del reparto offensivo, con il gioco d’attacco milanista. “Messico e Nuvole” è un giocatore che va lanciato, che detta la profondità, bravo a scattare verso la porta avversaria. Invece i dati statistici lo vedono giocare a supporto, come sponda, per le incursioni di Leao, Pulisic, Reijnders e perfino di Musah. Lontano trenta metri dalla porta , dove sembra una trota su un prato verde. Soffre e boccheggia. Nelle ultime partite ricordo solo la conclusione con il Torino, dalla SUA posizione e null’altro. E’ l’ennesimo equivoco tattico, con il quale deve condividere la sua esperienza rossonera Sergio Conceicao, che non ha una rosa adatta alle sue strategie e alla sua filosofia di gioco. Importante risvolto che doveva essere considerato quando si è deciso, a metà stagione , di affidare la squadra a un tecnico, che ha bisogno di tempo e di elementi adatti per avere i migliori risultati. L’acquisto del pur ottimo Gimenez, attaccante da venti gol a stagione, è l’ennesima dimostrazione, che, per il futuro, il mercato deve essere guidato e ispirato dall’allenatore, in base alle sue conoscenze e alle sue idee tecnico-tattiche, con la lunga mano del Direttore Sportivo e l’avvallo economico del Club. Opinione da sempre sostenuta dal saggio Maestro Arrigo Sacchi.
A proposito di Direttore Sportivo, i nomi emersi sono sempre quelli di Tare e Paratici, anche se non sono esclusi altri improvvisi inserimenti. Forse il preferito era un altro, Andrea Berta, che però aveva già trattative troppo ben avviate con un club inglese. Tardivo è sembrato il contatto con l’ex direttore dell’Atletico Madrid. La decisione probabilmente verso metà marzo. Con un Club che si appresterà a altri cambiamenti ,dopo l’uscita del responsabile della Comunicazione e l’inserimento del nuovo DS. Sarà una estate molto calda anche in questo senso. Guardo l’ora mentre sto finendo il pezzo, mentre la voce del telecronista di Sky, dal televisore alle mie spalle, sta ferendo il mio cuore, secondo dopo secondo, commentando la partita di Champions League, Bruges-Aston Villa. BRUGES E ASTON VILLA E NOI SIAMO FUORI.
E’ insopportabile anche perché dovremo aspettare, come minimo diciannove mesi ,prima di riascoltare la musica a noi più cara. E ogni martedì e ogni mercoledì sarà una sofferenza così, ineluttabilmente così. Guardo l’ora, dicevo, pensando che solo 14 giorni fa mancavano venti minuti all’entrata in campo del Milan contro il Feyenoord, in formazione rimaneggiata con ragazzini del 2006 e del 2007. In campionato, il Milan era settimo in classifica con +7 sulla Roma e a pochi punti da quarto posto. In 14 giorni il Milan potrebbe, lasciatemi, vi prego, il condizionale, aver rovinato il lavoro di cinque anni, potrebbe essere ritornato agli anni bui che ci auguravamo di non vivere più. Rossoneri al nono posto, misero, dopo l’eliminazione dalla Champions League. Chi deve riflettere ,rifletta bene e a lungo, per i due anni troppo umilianti! Voglio però pensare che la fine della stagione potrebbe riservarci ancora gioie, con undici partite di campionato e due O TRE partite di Coppa Italia ancora da giocare. Su che cosa si basi però questa mia speranza, prego ,non chiedetemelo! FORSE E’ SOLO AMORE!!